Con quasi un milione di residenti e un fabbisogno di 3,3 posti letto per ogni mille abitanti, la provincia di Caserta risulta attualmente dotata di appena 2 posti letto per mille abitanti. A pregiudicare la programmazione, i tempi biblici per la realizzazione dell’azienda ospedaliera Vanvitelli. Il cantiere è fermo da tempo, non c’è più neppure una previsione per il completamento delle opere, eppure i 350 posti letto della Vanvitelli risultano già programmati come dotazione effettiva della provincia casertana. Per tamponare la mobilità verso strutture ospedaliere di altre province, alla luce dell’eccessivo afflusso all’ospedale di Caserta, l’unico Dea di II livello dell’intera provincia, l’attuale piano ospedaliero prevede di incrementare l’offerta con ulteriori 604 posti letto, ma neppure così si raggiungono gli standard previsti. Il tutto a fronte delle innumerevoli criticità dei presidi di Maddaloni, San Felice a Cancello, Santa Maria Capua Vetere e Aversa”. E’ quanto dichiara la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Valeria Ciarambino, firmataria di un’interrogazione al presidente della giunta regionale De Luca.
“A peggiorare una situazione già drammatica – evidenzia Ciarambino – intervengono gli effetti devastanti del piano di rientro che ha depotenziato tutti gli ospedali, con un paradossale e contemporaneo potenziamento delle strutture private accreditate. Nell’area Ovest della provincia di Caserta, a fronte di un processo di espansione di tre strutture convenzionate, sono stati dismessi gli ospedali pubblici di Teano, Roccaromana e Capua, mentre nella zona orientale a Est di Caserta sono stati ridimensionati il presidio di San Felice a Cancello, a vocazione oncologica, e quello di Maddaloni. Una palese difformità nella ripartizione dell’offerta sanitaria tra pubblico e privato rispetto a quanto disposto dal decreto ministeriale sugli standard. Una questione finita all’attenzione anche dei nostri parlamentari M5S del territorio, che hanno presentato interrogazioni al Governo, con i quali effettueremo ispezioni nei presidi rispetto ai quali riceviamo da tempo segnalazioni su innumerevoli criticità”.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 31 Ottobre 2018 - 16:06