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Legami con ‘ndrangheta: 2 anni all’ex Juve e Nazionale, Vincenzo Iaquinta, 19 al padre

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L’ex calciatore della Juventus, e Campione del Mondo con la nazionale nel 2002, Vincenzo Iaquinta è stato condannato a due anni di carcere nell’ambito del processo ‘Aemilia’, il più grande processo nel nord Italia contro la ‘ndrangheta. Per lui la Dda aveva chiesto sei anni per reati di armi. Il padre del calciatore, Giuseppe Iaquinta, è stato invece condannato a 19 anni. Era accusato di associazione mafiosa.
“Noi la ‘ndrangheta non sappiamo neanche che cos’è nella nostra famiglia. Avete capito? Non è possibile, non è possibile. Ma andremo avanti perché non è possibile. Mi hanno rovinato la vita qua. Sul niente. Perché sono calabrese? Perché sono di Cutro? Io ho vinto un Mondiale e sono orgoglioso di essere calabrese. Ma non abbiamo fatto niente, perché noi con la ‘ndrangheta non c’entriamo niente. Quattro figli ho: avete capito? Sarà fatta giustizia su di noi. Vergognosi. Senza una prova, senza niente”. E’ lo sfogo con i cronisti dell’ex calciatore Vincenzo Iaquinta, dopo la condanna a due anni in primo grado a Reggio Emilia, nell’ambito del processo Aemilia.  Iaquinta, nato a Crotone il 21 novembre nel 1979, ha mosso i primi passi da calciatore nel Reggiolo, in provincia di Reggio Emilia. Dopo due anni trascorsi nella squadra emiliana, l’attaccante si trasferisce, a 19 anni, nel Padova in Serie B, dove colleziona 13 presenze e tre reti, nel 1998. Poi due stagioni in Serie C1 al Castel di Sangro (8 reti in 52 partite) e il salto in Serie A, nell’Udinese. L’esordio è datato 1° ottobre 2000, con un gol nel 4-2 contro il Brescia. Iaquinta mette la sua firma anche in Champions League, al debutto, nel 2015, con una tripletta contro il Panathinaikos. Per gli appassionati delle statistiche, 58 reti in 176 presenze con la maglia dell’Udinese. L’attaccante fa sognare i tifosi friulani e approda anche in Nazionale, con cui nel 2006 diventa campione del mondo in Germania. Sempre in azzurro, da segnalare anche un bronzo agli Europei Under 21 in Svizzera nel 2002. Poco dopo la vittoria del Mondiale, ecco l’approdo alla Juventus per l’attaccante calabrese. Dal 2007 al 2012, 30 reti in 86 presenze. Poi una comparsata al Cesena e il ritorno alla Juve, prima del ritiro il 1° luglio 2013.


Articolo pubblicato il giorno 31 Ottobre 2018 - 17:06
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