I cinque impianti regionali di depurazione potrebbero fermarsi da un momento all’altro. Le società che li gestiscono hanno già fatto sapere nei mesi scorsi, con note puntualmente inviate alla Regione Campania, di aver esaurito ogni risorsa utile per le retribuzioni ai dipendenti e per i pagamenti ai fornitori strategici, alle ditte che si occupano di manutenzione e di essere impossibilitate a far fronte a ulteriori anticipazioni. Ad aggravare la situazione, il mancato appostamento, con la variazione di bilancio del luglio scorso, di una dotazione finanziaria per il funzionamento degli impianti. Si rischia il collasso, con vasche della depurazione già da tempo al limite della capienza”. E’ quanto denuncia il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Gennaro Saiello.
“Il ritardo nell’erogazione dei canoni da parte dell’amministrazione regionale e la conseguente mancanza di garanzie sufficienti da fornire agli istituti di credito – evidenzia Saiello – impedisce alle società che gestiscono i depuratori di poter ottenere ulteriore credito dalle banche. A rischio, oggi, oltre al regolare funzionamento degli impianti, anche gli stipendi dei 240 lavoratori impiegati nei cinque impianti di depurazione regionali. Operatori che già nei mesi scorsi sono stati remunerati con ritardi anche di cinque mesi nella corresponsione delle spettanze e che oggi temono fortemente per il proprio futuro occupazionale”.
Articolo pubblicato il giorno 30 Ottobre 2018 - 20:27