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Juventus: maggiori poteri a Nedved e Paratici

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Sarà sempre più la Juventus di Andrea Agnelli quella che dopo il CdA del prossimo 25 ottobre non vedrà più fra i suoi quadri dirigenziali Beppe Marotta e Aldo Mazzia. Il giorno dopo il clamoroso, fino a un certo punto (le voci di una rottura si rincorrevano da tempo), annuncio in tv di Marotta che lascia la carica di amministratore delegato e a breve anche quella di direttore dell’area sportiva, iniziano a delinearsi gli scenari più probabili per il futuro societario del club bianconero. Secondo gli spifferi che arrivano da ambienti vicini alla proprietà, l’ipotesi più accreditata è quella che vedrà l’attuale vicepresidente Pavel Nedved e l’attuale ds Fabio Paratici avere sempre maggiori poteri. Non è da scartare anche la possibilità che smetta la tuta rossa della Ferrari e si vesti di bianconero Maurizio Arrivabene. L’attuale team principal della Scuderia di Maranello è da sempre molto vicino alla famiglia Agnelli e in passato ha fatto parte del Consiglio di Amministrazione del club. Trovano invece poche conferme il possibile arrivo di un manager esterno, come Giovanni Carnevali del Sassuolo (che però, viene fatto notare, è da sempre ‘un uomo di Marotta’) o Michele Uva attuale dg della FIGC e vicepresidente dell’UEFA. Da scartare anche l’ipotesi Zinedine Zidane, svelata qualche mese fa dalla stampa spagnola e tornata subito d’attualità all’indomani dell’addio di Marotta. Il francese sembra più propenso a proseguire la carriera da allenatore e un suo approdo a Torino potrebbe avvenire solo in panchina, come erede di quel Massimiliano Allegri che, essendo stato sempre ‘vicino’ a Marotta, a fine stagione potrebbe anche lasciare. D’altronde lo stesso dg uscente ha parlato di un’opera di “rinnovamento” anche sotto l’aspetto anagrafico e in tal senso, ad esempio, non sarebbe sorprendente vedere la promozione a compiti di maggior responsabilità anche di uno dei ‘consiglieri’ più fidati di Andrea Agnelli. Sarebbe con questi, infatti, più che con il figlio del Dottor Umberto, che si sarebbe verificato quello strappo che ha portato all’addio di Marotta. “È una situazione voluta dalla società, io mi adeguo a questa volontà e idee, proprio per amore sia delle persone, sia della Juventus”, ha ribadito ancora oggi l’ormai ex ad bianconero. “Sono certo di aver dato il 100% in anni di grandi successi. Spero che chi arriva faccia uguale”, ha aggiunto.Per quanto riguarda Marotta, che ha portato la Juve a vincere Sette scudetti di fila e due finali di Champions, il futuro non sarà in FIGC come da lui stesso dichiarato. “Non è la mia scelta”, ha detto. “Non escludo di potermi accasare in un grande club, vorrei ripresentarmi al timone nella stagione 2019-20”, ha aggiunto. E sulle sue tracce ci sarebbero proprio le tre principali rivali italiane della Juve: il Napoli avrebbe già tentato un abboccamento, ma con De Laurentiis potrebbe essere insormontabile l’aspetto economico (Marotta guadagna alla Juve circa 2 milioni di euro a stagione). La Roma ha appena perso l’ad Umberto Gandini ed è quindi scoperta proprio in quella posizione. L’ipotesi più accreditata, almeno a quanto filtra, sarebbe però l’Inter. Il progetto di Suning è sicuramente ambizioso e dopo la separazione con Walter Sabatini, la società nerazzurra non ha ancora trovato una figura adatta da affiancare a Piero Ausilio. Che sia proprio Marotta?


Articolo pubblicato il giorno 1 Ottobre 2018 - 10:20


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