La disponibilita’ di Invitalia, Ferrovie dello Stato e Leonardo, a partecipare “alla ricapitalizzazione” di Industria Italiana Autobus la cui vertenza coinvolge gli stabilimenti di Bologna e di Flumeri, nell’Avellinese, “e’ il primo passo concreto verso la realizzazione del ‘polo pubblico di produzione di autobus’: questo obiettivo e’ stato raggiunto con un ruolo importante del Governo”. E’ quanto scrivono, in una nota congiunta, Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom e i segretari generali della Fiom Emilia-Romagna e della Fiom di Avellino, Bruno Papignani e Giuseppe Morsa. Alla luce dell’incontro avuto al ministero dello Sviluppo Economico tra il legale dell’azienda, i sindacati e le istituzioni, aggiungono i rappresentanti della Fiom, “oggi dovrebbe esserci l’inizio di una stagione nuova, con l’apertura di un confronto, che vorremmo si aprisse a breve sul piano finanziario utile agli investimenti, industriale e occupazionale. E’ ora – sottolineano – che la produzione degli autobus non sia piu’ in Turchia ma in Italia. Il Governo, Invitalia e Busitalia hanno garantito che entro domani Industria Italiana Autobus avra’ le risorse economiche utili a pagare gli stipendi”. Ad ogni modo, osservano i tre sindacalisti, “a tenere in sospeso l’evoluzione positiva e’ l’assenza dal tavolo dell’Ad, sostituito da un consulente dell’azienda. Non vorremmo che la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori, grazie alla quale siamo giunti fin qui, fosse vanificata con la decisione della proprieta’ di far saltare tutto. Abbiamo faticano quattro anni – concludono De Palma, Papignani e Morsa – per arrivare alla soluzione di una partecipazione pubblica per il rilancio di Industria Italiana Autobus”.
Articolo pubblicato il giorno 8 Ottobre 2018 - 20:02