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In manette il nuovo boss di Sarno e 12 affiliati: interdizione per un poliziotto infedele che faceva le ‘soffiate’

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Salerno. Agenti della Squadra Mobile di Salerno ed il Commissariato di P.S. di Sarno, con l’ausilio delle Squadre Mobili di Roma e Siracusa, hanno dato esecuzione ad una ordinanza cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia ed Antiterrorismo, nei confronti di 14 indagati, di cui 11 sottoposti alla custodia in carcere, 2 alla custodia domiciliare nonché un indagato sottoposto alla misura interdittiva della sospensione dalla professione per mesi dodici.Nel corso delle operazioni la Squadra Mobile di Salerno ha rintracciato, nell’abitazione della fidanzata,  Nicola la Rocca, capo dell’organizzazione criminale, destinatario dell’ordinanza cautelare nonché già latitante per un provvedimento di esecuzione della pena di anni 14 conseguente ad una sentenza di condanna per il reato di omicidio commesso quando era ancora minorenne.

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Agli indagati sottoposti alle misure custoditili sono contestati i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, detenzione illegale e porto abusivo in luogo pubblico di armi da sparo, estorsione e riciclaggio, mentre per l’indagato, Assistente Capo della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato di Sarno, sottoposto alla misura interdittiva, risultano contestati i reati di rivelazione del segreto d’ufficio e favoreggiamento personale. Le indagini hanno tratto origine da autonome attività investigative svolte da personale del Commissariato di P.S. di Sarno e segnatamente dalla perquisizione domiciliare presso l’abitazione di VISCARDI Marco, successivamente arrestato, in quanto trovato in possesso di un fucile d’assalto AKI47 Kalashnikov cal. 7.62; una pistola semiautomatica cal. 9×18 con relativo munizionamento; gr. 107,00 di cocaina; gr. 274,00 di marijuana e gr. 5.100,00 di hashish.

I successivi approfondimenti, coordinati dalla Direzione Distrettuale. Antimafia e svolti dal personale della Squadra Mobile di Salerno e del Commissariato di P.S. di Sarno hanno consentito di accertare che sia le armi che la sostanza stupefacente di cui sopra erano direttamente riconducibili a LA ROCCA Nicola, il quale aveva il progetto criminale di accaparrarsi il mercato degli stupefacenti nel comprensorio di Sarno e zone limitrofe, avvalendosi della disponibilità di armi, da utilizzare per attentati in fase di programmazione, in evidente contrapposizione con omologhi gruppi delinquenziali già operanti su quello stesso territorio.

Sempre nell’ambito delle attività coordinate da questa Procura della Repubblica, in data 12 ottobre 2018, la Squadra Mobile di Salerno ha eseguito un provvedimento di fermo di 4 indiziati dei reati di tentata estorsione aggravata, di detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da sparo e del relativo munizionamento. In data 15 ottobre 2018 il GIP del Tribunale di Salerno, a seguito dell’udienza di convalida, emetteva nei confronti di tutti gli indagati la misura cautelare della custodia domiciliare.

L’attività di indagine trova la sua genesi nell’attentato subito il 5 dicembre 2017, sulla strada litoranea, nell’agro del comune di Eboli, da un imprenditore del settore ittico, operante nel mercato del pesce di Salerno, quando al suo indirizzo, mentre viaggiava a bordo della propria autovettura, venivano esplosi diversi colpi di fucile a pallettoni calibro 12 che attingevano l’autovettura, senza provocare danni alla persona. Lo sviluppo investigativo ha consentito di verificare innanzitutto il movente dell’azione criminosa ovvero il tentativo effettuato da un concorrente, sempre nel settore ittico, della persona offesa di evitare che il predetto acquisisse ulteriori società, dando pertanto mandato ad altri soggetti ad effettuare l’azione dimostrativa resasi necessaria in quanto l’imprenditore/vittima era rimasto insensibile alle “sollecitazioni orali” che gli sconsigliavano di estendere la sua attività.Durante le perquisizioni domiciliari, effettuate presso le abitazioni degli indagati, venivano rinvenuti e sequestrati n. 2 fucili a pompa cal. 12 e una pistola cal. 9×21, con le matricole abrase, nonché il relativo munizionamento.


Articolo pubblicato il giorno 16 Ottobre 2018 - 11:54

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