Tre amici che scelgono di produrre bottarga nel posto più freddo della Terra. Un critico gastronomico di mezz’età che gira il mondo alla scoperta dei piatti di ogni continente. Tre istantanee sulla vita in comunità nel centro Italia, un anno dopo il sisma che nel 2016 colpì il cuore del Belpaese. Racconti di vita, volti di integrazione e di tradizioni antiche, con il cibo che sa essere, insieme, amore e sofferenza.
Sono venti le storie raccontate nei cortometraggi finalisti di Moviemmece, il primo Cinefestival italiano dedicato alla biodiversità del cibo e delle culture, a Napoli Est dal 19 al 27 ottobre.
La seconda edizione di Moviemmece, la rassegna ospitata nei locali del cultural hub di San Giovanni a Teduccio Art33, è ideata da Associazione Gioco Immagine e Parole, Associazione Fuori dal Seminato e Cooperativa Sociale Mandacarù, in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, con il sostegno del ministero per i Beni e le Attività Culturali e di SIAE, nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura”, ed è stata presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa nella sala giunta del Comune di Napoli.
Tra i venti corti selezionati per la finale, realizzati da registi italiani under35 che presenteranno le proprie opere al teatro NEST – Napoli Est Teatro durante la rassegna, sarà selezionato il corto vincitore, a cui verrà attribuito un premio in denaro di mille euro. A giudicare i giovanissimi registi una giuria scuole con gli studenti ma anche critici, giornalisti ed esperti del mondo cinematografico: il regista di “Vieni a vivere a Napoli” Francesco Prisco, l’attore Francesco Vitiello che interpreta Diego Giordano in Un Posto al Sole, la giornalista dei tweet irriverenti sul Napoli Anna Trieste, lo sceneggiatore di “Io Speriamo che me la cavo” Andrej Longo e l’attore Adriano Pantaleo, che ha iniziato la sua carriera nel cinema interpretando il personaggio di Spillo in Amico Mio.
I giurati incoroneranno il regista under 35 vincitore di Moviemmece 2018 sabato 27 ottobre, durante la serata finale del Festival, al termine di una settimana di eventi tutti gratuiti collaterali al concorso, tra show cooking e laboratori di cucina multietnica, quest’anno dedicati all’incontro tra la gastronomia partenopea e la tradizione sri lankese, la cucina palestinese, e la rilettura vegana della cucina classica, e mostre fotografiche dedicate alla biodiversità, con il cibo che diventa veicolo di conoscenza e scambio interculturale, strumento di salvaguardia e valorizzazione di territori e culture.
È gratuita anche la masterclass di cinema breve, un incontro esclusivo sul mondo dei cortometraggi che per tre giorni permetterà a studenti di cinema e appassionati dai 18 ai 35 anni di scoprire i segreti della cinematografia con il pluripremiato regista italiano Giuseppe Marco Albano.
“Portare il grande cinema connesso a tematiche quali sovranità alimentare, ambiente e accoglienza nel quartiere di San Giovanni a Teduccio – ha dichiarato Marina Ferrara, direttrice del Festival – per noi è una sfida che si rinnova. Crediamo fortemente che la riconnessione fra centro e periferia, sia nelle nostre città, che più in generale nell’intero pianeta con tutti i suoi squilibri, sia la strada maestra per la comprensione reciproca e per la pacifica convivenza. E cosa più del cibo, da sempre “luogo” di incontro e meticciamento, per compiere questa riconnessione?”
“Il nostro obiettivo – ha detto Martina Romanello, dell’Associazione Gioco Immagine e Parole, è quello di creare un festival partecipato e condiviso il più possibile, soprattutto dai giovani. È per questo che la seconda edizione, oltre alle attività rivolte alle scuole e alla giuria giovani, prevede anche una prestigiosa masterclass e un concorso fotografico, per moltiplicare le occasioni di incontro e scambio fra quelli che sognano il cinema e un mondo più sostenibile per tutti”.
“Siamo contenti – ha dichiarato Roberto Todisco, dell’associazione Fuori dal Seminato, che l’edizione di quest’anno, soprattutto nella sezione fuori concorso, sia fortemente segnata da figure femminili, ritratti che ribaltano le tradizionali dinamiche di subalternità e riassegnano alla donna un ruolo che le è proprio: tessitrice di relazione e centro delle comunità. Ruolo, per altro, interpretato in maniere diversissime, dall’eroismo di una ragazzina afgana, all’accoglienza di tre sorelle giapponesi, passando per una donna nigeriana che restituisce umanità in quel limbo che può diventare per gli immigrati Castel Volturno”.
L’intera manifestazione è a impatto zero: durante i giorni delle proiezioni, che vedranno alternarsi i cortometraggi finalisti e lungometraggi internazionali fuori concorso, piccoli produttori locali e una selezione di prodotti provenienti dalla filiera del commercio equo e solidale coinvolti dalla cooperativa Le Tribù, stuzzicheranno il palato del pubblico e dei registi che parteciperanno alla manifestazione. Sarà promossa una strategia a rifiuti zero e verrà distribuito solo cibo proveniente da filiere etiche.
Il programma completo di Moviemmece è disponibile sul sito http://www.moviemmece.it
Con Moviemmece si esplorano tutte le espressioni del cibo nell’arte. La rassegna parte con le iniziative su teatro, dallo spettacolo Mi chiamo Omar, che porta in scena la storia dell’esule palestinese Omar Souleiman, cuoco e attore (Teatro Nest – venerdì 19 ottobre alle 21), al Cineconcerto Buster Keaton con tre cortometraggi (The Cook, 1918; The Electric House, 1922; The Scarecrow, 1920) sonorizzati dal vivo dal gruppo jazz MEV Quartet (teatro Nest – sabato domenica 21 ottobre alle 21). La vera novità di quest’anno è la fotografia con tre iniziative che si svolgeranno domenica 21 ottobre alle 18,30 negli spazi del Centro delle Arti per la Comunità ART33 di San Giovanni a Teduccio. I vincitori del concorso Moviemmece rivolto a giovani fotografi under 35 saranno premiati da una giuria di esperti con Marco Monteriso, Sergio Siano e Cesare Accetta. La fotoreporter Beatrice De Blasi espone le foto del ciclo Amazzonia – le custodi della biodiversità con i ritratti dei produttori indigeni che attraverso le coltivazioni portano avanti un progetto di difesa e valorizzazione della biodiversità del Sud America. Spazio anche al progetto #Humans_of_diversity, un allestimento per condividere in rete messaggi sull’intercultura.
CHEF DAL MONDO AI LABORATORI GRATUITI DI CUCINA ETNICA
Tutti gratuiti i corsi di cucina multietnica e vegana organizzati nell’ambito di Moviemmece: gli eretici del fondamentalismo gastronomico potranno partecipare al laboratorio di cucina NapoVegana (Fondazione Famiglia di Maria – lunedì 22 ottobre alle 18), condotto dallo chef Stefano Manfredo del ristorante O Grin, che trasformerà i piatti tipici della cucina partenopea in pietanze total veggy con ingredienti a chilometro zero per ragù e pizze ripiene a prova di vegano. Lo chef palestinese Omar Suleiman che accompagnerà gli apprendisti cuochi in un vero e proprio viaggio in Palestina, alla scoperta dei sapori del mondo arabo (Fondazione Famiglia di Maria – martedì 23 ottobre alle 18). La cingalese Nelka aprirà le porte della sua cucina made in Sri Lanka ai napoletani per un insolito show cooking di aperitivi e street food srilankesi a piazza Bellini (Centro Alimentazione Consapevole – mercoledì 24 ottobre alle 18) con un intervento di Bagya Lankapura, giovane regista napoletano originario dello Sri Lanka che a Venezia ha vinto il Premio Mutti – AMM 2018, dedicato ai registi migranti attivi in Italia. Durante i laboratori di cucina, la reporter Beatrice De Blasi della cooperativa Mandacarù racconterà la storia degli ingredienti del commercio equo e solidale impiegati nelle preparazioni.
UN VIAGGIO IN GIAPPONE E IL DRAMMA DELLA TERRA DEI FUOCHI
Sei le pellicole dal mondo che saranno proiettate gratuitamente da giovedì 25 a sabato 27 ottobre al teatro Nest, storie che fanno il giro del pianeta e arrivano in Italia per incontrare la sensibilità dei cittadini di una periferia dimenticata. Per i ragazzi c’è l’arte del cinema di animazione (giovedì 25 ottobre alle 21,30 e sabato 27 ottobre alle 9.30) che incontra la denuncia sociale con The Breadwinner, un film di Nora Twomey, prodotto da Angelina Jolie che racconta la storia di Parvana, una ribelle e testarda ragazza afgana di undici anni che si traveste da ragazzo per poter lavorare e mantenere la sua famiglia. Venerdì 26 ottobre Andrea Segre presenta agli studenti il film L’Ordine delle Cose, un viaggio attraverso le migrazioni raccontato da Corrado, un alto funzionario del ministero dell’Interno che viene scelto per un compito non facile: trovare in Libia degli accordi che portino progressivamente a una diminuzione degli sbarchi sulle coste italiane. Il regista porta a Moviemmece anche Ibi, la storia di una donna originaria del Benin che racconta il purgatorio dei migranti di Castel Volturno attraverso la sua macchina fotografica. Il viaggio di Moviemmece si ferma in Giappone con Le ricette della signora Toku, di Naomi Kawase, e una degustazione dei dolcetti giapponesi Dorayaki preparati dallo chef del ristorante Iki (giovedì 25 ottobre dalle 16,30). A seguire, la proiezione di Littel Sister (venerdì 26 ottobre alle 16,30) di Kore’eda Hirokazu, il regista vincitore della Palma d’Oro assegnata al Festival di Cannes 2018. Sabato 27 ottobre gli attori Massimiliano Gallo, Nando Paone, Gaetano Di Vaio e Miriam Candurro saranno al teatro Nest insieme al regista Diego Olivares per presentare Veleno, il film che ha portato sul grande schermo il dramma che si consuma fra Napoli e Caserta, mostrando senza censure gli affari delle ecomafie in Terra dei Fuochi.
E I CONTADINI CHE RESISTONO ALLO SPOPOLAMENTO
Nell’inverno 2018 è stata occupata la chiesa di Sant’Antonio a Tarsia a Napoli, per creare un luogo dove chi ha perduto la propria casa può ricominciare una nuova vita. Qui ora vivono Adil, Ibrahim, Giovanna e Christoph, insieme ad altri, che porteranno a Moviemmece (teatro Nest – sabato 27 ottobre alle 19) la loro esperienza, un modo per riaprire il dibattito sulle politiche dell’abitare con Community, un cortometraggio di Ludovica Scannamblo e Anna Sobczak che racconta la storia di migranti e clochard che a Tarsia hanno trovato un tetto e una comunità. Ma Community è anche un progetto di performance interattiva, un percorso artistico e culturale e uno spazio d’incontro libero dal pregiudizio, dove vengono invertite le dinamiche e le gerarchie del raccontarsi. Convivono con il dramma dello spopolamento i protagonisti del cortometraggio A’ trubbia a cura di Rosario d’Angelo e Andrea Valentino che sono andati nel paese di Morigerati, in provincia di Salerno, dove la vita è scandita da pochi rituali. La domenica in Chiesa, il bar in piazza, le chiacchiere con gli amici di sempre, nati e cresciuti in un angolo senza tempo del paesaggio cilentano. Un rumore di passi e campanello si diffonde nei vicoli: la trubbia sta arrivando, puntuale come sempre. E alcuni forestieri impareranno a conoscerla.
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