Cronaca Giudiziaria

Il pentito: ‘Al mercato ortofrutticolo decideva tutto il clan’

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Non si lavorava se non c’era il suo ok. Questo è quanto emerso dalle dichiarazioni di Felice Graziano in merito alle attività del clan Fezza-D’Auria-Petrosino all’interno del mercato ortofrutticolo di Pa­gani. Graziano faceva parte del clan egemone a Bracigliano, Mercato San Severino, Quin­dici e Sarno fino alla metà del 2000 e successivamente dive­nuto collaboratore di giusti­zia. E’ stato ascoltato nei giorni scorsi in merito all’in­dagine ‘Criniera’ sulle attività criminali all’interno del Mer­cato Ortofrutticolo di Nocera-Pagani.
L’uomo è stato ascoltato dalle forze dell’ordine in merito alle attività che la sua attività criminale svolgeva all’interno del mercato. Sopratutto Gra­ziano ha parlato dei rapporti economici e delle influenze che il suo clan aveva sui com­mercianti, sui trasporti su gomma e sulle vendite in tutta Italia attraverso i suoi contatti. ‘Al mercato lavo­rava solo chi dicevo io’. Que­sta una delle dichiarazioni emerse in videoconferenza, rispondendo alle domande dei legali. ‘Prendevamo la frutta e la mandavamo in tutta Italia, al mercato di Fondi, in Sicilia. A seconda del periodo. E io ho dato ordine che doveva ope­rare solo la società ‘La Paganese’. Ho estromesso Giovanni Ferraioli, lasciando­gli delle piccole cose, e lui mi dava soldi ogni sei mesi, ogni anno. Non era una tangente, mi faceva un regalo’. Inoltre, durante il processo, sono state registrate le deposizioni di Domenico Califano, pen­tito interno al clan paganese. Califano è stato ascoltato in merito agli affari dei video­poker, sul giro di droga e sul­l’organizzazione del gruppo capeggiato da Antonio Petro- sino D’Auria. In precedenza, nelle scorse udienze, erano stati acquisti atti per i pentiti di Sant’Egidio Vincenzo e Al­fonso Greco, padre e figlio, entrambi alla guida del gruppo di famiglia in mo­menti diversi, e Sandro Con- taldo, ex capocosca delle palazzine di Pagani, anch’egli diventato collaboratore di giustizia. Il processo intende ricostruire tutto il sistema di camorra fino al 2010 e oltre, soffermandosi anche sui pre­sunti rapporti tra organizza­zioni criminali e politica.  L’udienza è stata aggior­nata al prossimo 29 novem­bre.


Articolo pubblicato il giorno 28 Ottobre 2018 - 11:04
Redazione

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