Un interrogatorio durato oltre 4 ore davanti al gip Elena Guarino del Tribunale di Salerno. Il dottor Alessandro Marra , accompagnato dal suo legale Michele Tedesco, ha chiarito la propria posizione, certamente quella più grave, essendo coinvolto nell’inchiesta Hospice con l’accusa di omicidio. E per questo è agli arresti domiciliari. “Ho somministrato soltanto la dose terapeutica a quel ragazzo… Non l’ho ammazzato”, il dottore Marra ha risposto a tutte le domande replicando alle accuse che gli sono state contestate in questa delicata inchiesta.
Il punto cardine dell’interrogatorio è certamente legato alla vicenda di Carmine Giannattasio, il 28enne di Battipaglia, malato di tumore e che secondo l’accusa avrebbe ricevuto una dosa letale dal medico di Roccapiemonte. Marra ha spiegato che assolutamente non ha praticato l’eutanasia e che ha seguito il protocollo di sedazione palliativa profonda continuata. Il problema è che il ragazzo rischiava di morire soffocato ed avrebbe dichiarato, consapevole del suo stato di salute estremamente grave, agli stessi medici del Mef di non voler morire in un modo così atroce. Altro argomento sul tavolo della discussione durata quasi l’intero pomeriggio il mancato ricovero presso l’Hospice. Anche qui sarebbe prevalsa – spiegato il dottore – la volontà del giovane di andare a casa e di trascorrere le ultime ore della sua vita insieme ai familiari. Del resto, avrebbe sottolineato Marra, non ho preso un euro anzi un giorno di ferie per essere vicino al ragazzo, anche perché sarebbe stato sollecitato da un amico in comune. Dopo l’interrogatorio l’avvocato Tedesco ha presentato istanza di scarcerazione, con il parere contrario del Pm. Il Gip si è riservato di decidere. Gli altri infermieri coinvolti nell’inchiesta e sospesi per un anno, Carmine Iorio; Davide Di Maio; Cosimo Galdi; Loredana De Ruberto; Liliana Moccaldi; Gerarda Conte; Claudio Schettini si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Articolo pubblicato il giorno 26 Ottobre 2018 - 21:30