Pronti ad usare le armi per vendicare lโaffronto subito. โVolevamo rispondere a questa offesa con unโazione di fuocoโ rileva il pentito Giuseppe Misso di San Cipriano, per anni membro della fazione dei Casalesi, vicino al gruppo Schiavone. Davanti ai magistrati della Dda, nello scorso mese di maggio, il collaboratore di giustizia racconta quella che stava per diventare una nuova faida tra le fazioni dei Casalesi.
Tutto ebbe inizio nellโultima parte dellโestate del 2004, quando un ingegnere che lavorava presso il Comune di Castel Volturno fu preso a schiaffi nel regno di Francesco Bidognetti. Unโazione che i fedelissimi del boss, ed in particolare Luigi Guida detto โGigino o’ drinkโ, reputarono come un attacco dellโaltra fazione dei Casalesi per avere qualche favore sul Comune di Castel Volturno. Fu proprio Guida, secondo il racconto di Misso, ad organizzare la controffensiva. โOrganizzรฒ una spedizione punitiva nei comuni di San Cipriano e Casal di Principe per minacciare i sindaci intimando loro di dimettersi. Il gesto fu eclatante e vennero scelti i sindaci di questi comuni perchรฉ era come se fossimo stati intimiditi noi del clanโ. La stessa minaccia, racconta il collaboratore, dopo qualche giorno arriva anche al sindaco di Casapesenna, “diretta espressione di Michele Zagariaโ.
E qui il pericolo di una guerra nel clan รจ diventato fortissimo. Al punto che fu convocata un summit tra boss per decidere il dร farsi. Cโera chi, come lo stesso Misso ed Nicola Panaro, erano per โusare le armiโ, mentre Michele Zagaria ed Antonio Iovine decisero di tentare la strada del dialogo. E fu proprio grazie agli incontri con Guida che la situazione โfu ricompostaโ evitando un altro bagno di sangue.
Gustavo Gentile
Articolo pubblicato il giorno 24 Ottobre 2018 - 20:16