Torre Annunziata. ‘Guardie’ a libro paga, giudici corrotti, periti infedeli, finti testimoni e carrozzieri per mettere a segno decine di truffe ai danni di compagnie assicurative. Tredici gli arresti effettuati stamane dalla guardia di Finanza di Torre Annunziata ma in tutto sono 112 gli indagati, iscritti dalla Procura di Torre Annunziata, nell’ambito dell’inchiesta che aveva già portato all’arresto di giudici di pace e consulenti tecnici alla fine di settembre. Un’indagine che rischia di allargarsi ancora. La base operativa del gruppo criminale che attuava sistematiche truffe ai danni di compagnie assicurative era lo studio dello ‘Zio’, Salvatore Verde, il perito assicurativo di Boscoreale arrestato già a fine settembre nell’ambito dell’inchiesta per corruzione ai giudici di pace. Ad incastrare la banda, 13 persone tra cui due finanzieri e un avvocato, finite agli arresti domiciliari – uno ha l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria – per ordine del Gip Antonello Anzalone, sono state ancora una volta le intercettazioni telefoniche disposte dalla Procura di Torre Annunziata proprio nello studio di Salvatore Verde, lo Zio. “Quel che impressiona – scrive il Gip – è il carattere routinario dell’attività truffaldina. Si discorre in continuazione di perizie da addomesticare, di auto da danneggiare per creare l’apparenza di sinistri mai avvenuti, di testimoni da reperire per affrontare eventuali giudiziari, di soggetti che tardano a pagare quanto dovuto per imbrogli già andati in porto”. E proprio nell’ambito delle intercettazioni sono emersi i riferimenti che hanno ‘inguaiato’ i due finanzieri e l’avvocato Ivo Varcaccio Garofalo (già in carcere per la corruzione al giudice Antonio Iannello) finiti agli domiciliari, con un’ordinanza separata, per i reati di favoreggiamento e violazione del segreto istruttorio. ‘Guardie’ alle quali viene pagata ‘la settimana’ per “spifferare ciò che sanno sulle indagini in corso – scrive il giudice – e finanche un avvocato che si improvvisa bonificatore da microspie nel tentativo di scoprire la cimice piazzata dalla Pg nello studio di Verde”. E’ il quadro a tinte fosche scoperto dagli uomini della guardia di Finanza di Torre Annunziata che stamane hanno dovuto anche arrestare due colleghi in servizio. Un’associazione per delinquere per mettere a segno decine di truffe, scoperte – alcune – dalle stesse compagnie assicurative che hanno denunciato, altre emerse nel corso delle intercettazioni ambientali e telefoniche disposte dal pm Nuzzo della procura di Torre Annunziata. Il procedimento dal quale è nata l’inchiesta sui giudici di pace corrotti, seguita dalla Procura di Roma, riguarda decine di sinistri stradali e danneggiamenti mai avvenuti tra il comprensorio vesuviano e Scafati e liquidati dalle compagnie assicuratrici grazie alla compiacenza di periti, carrozzieri e consulenti tecnici, in alcuni casi anche dei Giudici di pace corrotti come Antonio Iannello.
A far da corollario, finti testimoni e avvocati infedeli. Verde istruisce le pratiche e addestra un gruppo di fedelissimi a gestire le pratiche fasulle e a tenere i rapporti con i periti delle compagnie assicurative. Vi sono poi i reclutato di persone disposte a figurare in falsi sinistri e carrozzieri che provvedono a montare e a smontare i veicoli fintamente danneggiati. Uno degli arrestati, Gennaro Avvisato detto Rino, ha il compito di mantenere i rapporti con le forze dell’ordine per scoprire informazioni sulle indagini in corso. Dalle intercettazioni emerge chiaramente la metodologia messa in atto con le ‘lettere’, ma anche che i proventi per i sodali del gruppo si sono notevolmente abbassati nel corso degli anni. E’ proprio Avvisato a lamentarsi che oggi non ci si arricchisce più ma ‘si campa’. Il braccio destro di Tore Verde, lo zio, Rino Avvisato è ben agganciato e ricorre spesso, nelle intercettazioni captate dagli inquirenti la circostanza che vi sono degli investigatori infedeli. In un’intercettazione del giugno 2017 è proprio Avvisato a spiegare a Massimo Izzo, uno del gruppo, che c’erano indagini in corso: “io ho le guardie a cui do la settimana, hanno detto che stanno prendendo a tutti quelli… adesso dobbiamo fare uno sterminio sugli imbrogli. Ha detto ce sono parecchi di loro da vent’anni che dobbiamo ancora arrestare. Hanno detto che gli devono dare l’associazione e l’associazione porta 7 anni, poi la truffa e le altre cose si arriva a venti trenta anni”. Avvisato spiega, in quell’occasione, che sono state effettuate riprese fotografiche e delle intercettazioni telefoniche spiegando che i soggetti più a rischio erano Izzo e Raffaele Celentano. Il gruppo si fa più prudente, ma ormai, le indagini avevano fatto gran parte il loro corso. Stamane sono state arrestate 13 persone, finite ai domiciliari, per un 14esimo indagato il giudice ha disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Rosaria Federico
GlI INDAGATI
Agli arresti domiciliari
Ivo Varcaccio Garofalo avvocato di Boscotrecase (già in carcere per corruzione)
Salvatore Verde, 46 anni, di Torre Annunziata
Massimo Izzo, 48 anni, di Boscotrecase
Nunzio Sosto Archivio 68 anni di San Giuseppe Vesuviano
Diego Pagano, 32 anni di Boscoreale
Claudio Pagano, 21 anni di Boscoreale
Luigi Boccia, 45 anni di San Giuseppe Vesuviano
Raffaele Celentano, 53 anni di Boscoreale
Pasquale Cuomo, 38 anni di Boscoreale
Catello Aprea 45 anni di Scafati
Gennaro Avvisato, 34 anni di Terzigno
Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Raffaele Falanga, 48 anni di Boscotrecase
Articolo pubblicato il giorno 10 Ottobre 2018 - 21:58