“Ennesimo episodio di violenza all’interno del carcere genovese di Marassi. Un detenuto è andato in escandescenza prima creando disordine all’interno dell’infermeria scagliando una sedia nei confronti del personale medico e successivamente colpendo a calci il poliziotto che cercava di portarlo alla calma. In conclusione il detenuto è riuscito nel suo intento di farsi ricoverare presso il cittadino ospedale mentre il poliziotto è stato condotto al pronto soccorso per accertamenti”. Lo denuncia il Sappe.Questo ennesimo episodio diviolenza – commenta il SAPPe della Liguria – è un ulteriore elemento che giustifica il nostro sit in di protesta già organizzato per il Nove Novembre davanti all’istituto di Marassi. E’ inconcepibile osservare inermi a questi episodi che coinvolgono la Polizia Penitenziaria diventata un bersaglio per le lamentele o richieste della popolazione detenuta.Abbiamo già detto tanto- continua Lorenzo del SAPPe ligure – sull’andamento delle carceri liguri protagoniste di 2 evasioni, 4 suicidi, all’incirca una trentina di aggressioni al personale. Dati che sono in possesso della nostra Amministrazione ma che ancora nessuna decisione si sta adottando e nel frattempo crescono gli episodi negativi ai quali la Polizia Penitenziaria è lasciata da sola, senza indicazioni o validi strumenti per contrastare la negatività del sistema carcere che in Liguria parrebbe maggiormente amplificato.Ci meraviglia- conclude – il silenzio del Ministro Bonafede: avremmo gradito una sua posizione politica su quanto accade oggi nelle carceri liguri visto che il Provveditorato regionale non pare valutare con sufficiente attenzione quanto accade nel suo distretto rigettando le nostre proteste e proposte. Donato Capace, segretario generale del SAPPE, che sarà presente a Genova davanti al carcere di Marassi il prossimo 9 novembre in occasione delle manifestazioni nazionali indette dal Sindacato proprio sul tema delle aggressioni agli Agenti, sollecita le istituzioni penitenziarie nazionali a intervenire: “Questa ennesima aggressione, che segue la rivolta di Sanremo e la pericolosissima rissa tra detenuti nel Teatro interno al carcere di Marassi, deve fare seriamente riflettere su quali e quanti problemi di sicurezza vi sono nelle carceri liguri. La Polizia Penitenziaria sta pagando uno scotto pesante in termini di violenza e aggressioni fisiche e questo non si può più accettare e tollerare. Quasi ogni giorno giungono notizie di aggressioni a donne e uomini del Corpo in servizio negli Istituti penitenziari liguri, sempre più contusi, feriti, umiliati e vittime di violenze da parte di una parte di popolazione detenuta che non ha alcuna remora a scagliarsi contro chi in carcere rappresenta lo Stato. Non fanno statistica ma sono altrettanto reali le aggressioni verbali di quei detenuti che inveiscono, offendono e poi scagliano contro i poliziotti penitenziari le proprie feci, l’urina o la candeggina… Questo non si può più tollerare!”.
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