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Cuoco napoletano assassino e stupratore seriale: è stato incastrato da un video

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Modena. E’ un violentatore seriale il 34enne napoletano accusato dell’omicidio della prostituta rumena trovata bruciata il 30 agosto a San Donnino in provincia di Modena. Raffaele Esposito, 34 anni, di Napoli, cuoco a Savignano sul Panaro dove convive con una donna era già in carcere per un tentato sequestro di persona e violenza sessuale avvenuto il 2 settembre scorso. Ad incastrarlo per quell’episodio un video, diffuso stamane dai carabinieri, nel quale si vede l’uomo aggredire una donna di corporatura esile e di giovane età. Stamane gli è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio di Neata Basilica Nicoleta, 31 anni rumena, uccisa a Zocca il 24 agosto e ritrovata carbonizzata a San Donnino. La ragazza fu identificata grazie ad un chiodo endomidollare che le era stato applicato nel corso di un intervento chirurgico. Dopo l’arresto di Esposito a settembre scorso le indagini sull’omicidio di San Donnino hanno preso rapidamente una svolta permettendo ai carabinieri del comando provinciale di Modena di raccogliere prove che incastrano Esposito. Sul luogo del ritrovamento del cadavere della prostituta sono state rinvenute alcune pagine bruciate del libro della figlia della convivente di Esposito. Nel giro di pochi giorni tra fine agosto e inizio settembre ha preso di mira tre donne tutte simili tra loro. “Ha provato a sequestrare una giovane a Savignano sul Panaro – ha detto il comandante del nucleo operativo dei carabinieri Stefano Nencioni -. Ovvio che in posto coì piccolo, se mai la giovane fosse sfuggita al sequestro, lo avrebbe immediatamente identificato. Dunque a lui non sarebbe rimasta altra scelta. Insomma, non possiamo escludere che avrebbe potuto uccidere di nuovo”.
Raffaele Esposito, con piccoli precedenti per furto e con problemi di tossicodipendenza, è originario di Napoli e lavora come cuoco. Le indagini dei carabinieri, coordinate dai magistrati Claudia Natalini e Marco Imperato e il procuratore capo Lucia Musti sono cominciate proprio con il rinvenimento del corpo carbonizzato della 31enne.
Per collegare il delitto all’uomo poi finito in carcere sono stati determinanti i resti bruciati di un libro di scuola e i movimenti della sua auto, controllati attraverso il Gps. Inoltre, il 34enne è accusato anche di violenza sessuale ai danni di una donna di Zocca che conosceva. La 18enne che ha tentato di sequestrare il 2 settembre e che è riuscita a divincolarsi in strada, invece, era una passante e non c’era alcun tipo di conoscenza tra i due. Grazie alle immagini di videosorveglianza di una casa, i carabinieri erano riusciti a risalire alla sua identità e ad arrestarlo, stamane il nuovo arresto notificato in carcere per omicidio, violenza sessuale e vilipendio di cadavere.


Articolo pubblicato il giorno 10 Ottobre 2018 - 15:56


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