Questa mattina si è tenuta presso l’Aula Magna Storica dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” la conferenza regionale sulla cooperazione internazionale di Polizia, presieduta dal Vice Direttore generale della Pubblica Sicurezza- Direttore Centrale della Polizia Criminale, Prefetto Nicolò Marcello D’Angelo, alla presenza delle Autorita’ Giudiziarie e delle massime Autorità di Pubblica Sicurezza della Regione Campania.
L’evento è stato aperto dal saluto del Prorettore dell’Università degli studi di Napoli, Professore Arturo De Vivo, e del Questore di Napoli Dr. Antonio De Iesu.
Sono intervenuti il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Napoli, Luigi Riello, il Prefetto di Napoli, Carmela Pagano, il Generale di Brigata dei Carabinieri, Giuseppe Spina, Direttore del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, il I° Dirigente della Polizia di Stato Daniela Mengoni, responsabile del sevizio Relazioni Internazionali dell’Ufficio per il Coordinamento e la Pianificazione della Forze di Polizia.
Il Procuratore Capo della Repubblica presso il Trinumale di Napoli, Giovanni Melillo, ha disquisito sul ruolo di Eurojust, sull’ordine d’indagine Europeo e sulle squadre investigative comuni.
Lorenzo Salazar, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Napoli, ha illustrato l’attività della Corte d’Appello e l’arresto provvisorio ai fini estradizionali e le prassi operative e buone pratiche.
Lo scopo della conferenza è stato quello di aggiornare e trasmettere agli operatori gli strumenti, le linee guida e le migliori pratiche della cooperazione internazionale di polizia.
Di fatto, gli arresti di latitanti effettuati in paesi esteri e le numerose operazioni transnazionali di polizia, che hanno smantellato diverse articolazioni della Camorra, hanno evidenziato l’affidabilità del “Sistema Italia”, ovvero del supporto sinergico del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia e di tutte le sue articolazioni (Divisioni: Interpol, Europol, S.I.Re.N.E. – Supplementary Information at the National Entries) con le forze dell’ordine operanti a livello locale.
Come sottolineato dal Vice Capo D’Angelo “la strategia di contrasto al crimine organizzato non è solo un problema italiano, ma è diventato da tempo transnazionale.
Pertanto la collaborazione con le law enforcement dei vari paesi attraverso la rete degli Esperti per la Sicurezza dislocati in tutto il mondo e lo SCIP è divenuta prassi consolidata del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, ed ha portato a risultati investigativi rilevanti”.
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