‘Cherchez la femme’: è sempre nella storia dei grandi latitanti e dei ricercati. Cercate la donna e vi condurrà da lui. E così è stato anche per il giovane reggente del clan Mazzarella. A tradire il latitante Salvatore Fido, ritenuto elemento di spicco del clan camorristico Mazzarella attivo nell’area orientale del capoluogo campano, catturato all’alba dalla polizia nel Napoletano, sono state le sue relazioni sentimentali e i suoi rapporti familiari. Monitorando, infatti, le persone a lui più care è stato possibile risalire al suo nascondiglio: una villetta alla periferia di Giugliano in Campania, località Varcaturo. A scovarlo i poliziotti della Squadra mobile di Napoli, del Servizio centrale Operativo, con il supporto della Scientifica, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea. L’uomo era irreperibile dallo scorso febbraio, quando si è sottratto all’esecuzione, prima di un decreto di fermo emesso dalla procura Antimafia di Napoli e, successivamente, di un’ordinanza di custodia cautelare per associazione di tipo mafioso, emessa sempre su richiesta dei magistrati napoletani nei confronti di 14 persone ritenute responsabili di associazione di stampo mafioso. Il latitante è stato rintracciato a conclusione di una complessa attività investigativa e alla sua localizzazione gli investigatori sono arrivati attraverso un capillare monitoraggio della rete dei suoi fiancheggiatori e un’attenta analisi del suo contesto relazionale.La moglie era un perno importante per cercare di arrivare a lui e infatti cosi’ e’ stato. In particolare, la latitanza blindata di Fido è stata garantita proprio dalla sua posizione di vertice all’interno del gruppo criminale assicurandogli anche libertà di movimento per continuare a svolgere il suo ruolo decisionale all’interno del gruppo criminale. Una vita “protetta”, ma interrotta dai rapporti personali e sentimentali che hanno permesso di arrivare alla sua cattura. Al momento del blitz, il latitante è stato trovato in possesso anche di una pistola Glock, munita di un caricatore supplementare predisposto per il tiro a raffica e sovralimentato. In uno zaino, inoltre, sono stati recuperati denaro contante, un passamontagna e alcuni documenti d’identità falsi, con la foto del latitante ma intestati a persone diverse, nonché numerosissime schede e quattro apparati telefonici. Nella disponibilità di Fido, che era da solo all’interno della villetta, vi erano anche un’autovettura e le chiavi di uno scooter. Le indagini hanno consentito di accertare che il ricercato, durante la sua latitanza, ha cambiato in più occasioni i luoghi dove dimorava per rendere più complessa la sua localizzazione.a anche un’auto e uno scooter. Intanto proseguono le indagini sull’omicidio di Salvatore Soropago, 37 anni, ucciso ieri pomeriggio davanti alla chiesa in corso San Giovanni. Secondo quanto accertato dagli investigatori l’uomo era vicino ai Mazzarella, e in particolare proprio al gruppo di Fido.
Articolo pubblicato il giorno 31 Ottobre 2018 - 22:18 / di Cronache della Campania