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Catturato il casalese latitante che gestiva gli appalti per conto di Iovine

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Caserta. La Polizia di Stato di Caserta ha arrestato Vincenzo Della Volpe, 52enne di San Cipriano d’Aversa, pregiudicato, ritenuto affiliato al clan camorristico dei Casalesi, latitante dallo scorso mese di luglio in quanto colpito da un ordine di carcerazione a seguito di una condanna a 7 anni e 15 giorni di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso, turbata libertà degli incanti e del commercio, aggravati dall’appartenenza ad associazione mafiosa. L’arresto è avvenuto nel pomeriggio di ieri, al termine di indagini condotte dalla Squadra Mobile di Caserta e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, che hanno consentito di localizzarlo nel comune di Lucito, in provincia di Campobasso. Della Volpe è ritenuto stretto collaboratore e uomo di fiducia del capoclan Antonio Iovine, attuale collaboratore di giustizia. L’attività di osservazione e controllo e di pedinamento a distanza ha consentito di individuarlo a bordo di un veicolo, di proprietà di un suo familiare, sulla strada statale 647 bis a Lucito. Il rapido intervento del personale impegnato nelle attività di osservazione, in sinergia con gli agenti della Squadra Mobile di Campobasso, ha consentito di bloccare il mezzo e di arrestare il latitante. Della Volpe è stato portato nel carcere di Campobasso. La vicenda viene collocata da Iovine nei primi anni Duemila.
Iovine da pentito ha rilevato che Vincenzo della Volpe si occupò di lavori appaltati attraverso finanziamenti del Ministero dell’Agricoltura per il rinfoltimento boschivo dell’alto casertano e Della Volpe Vincenzo ottenne di essere colui che avrebbe gestito per conto del clan i relativi appalti”. Della Volpe, secondo il pentito, “utilizzò anche imprese del napoletano, vivai che avevano le categorie giuste per accedere a questi finanziamenti. Se non sbaglio – ha aggiunto Iovine – questi finanziamenti si riferiscono al periodo in cui il ministro dell’Agricoltura era Alemanno e ricordo il particolare che il ministro venne a San Cipriano per una manifestazione elettorale al cinema Faro su invito di mio nipote Giacomo Caterino, anche lui impegnato in politica tanto che è stato candidato alle elezioni comunali e provinciali ed è stato anche sindaco di San Cipriano”.
La risposta di Alemanno: “I fatti a cui fa riferimento il pentito Antonio Iovine – scrive in una nota – risalgono a un periodo antecedente la mia gestione al Ministero dell’Agricoltura. Infatti, i finanziamenti per la forestazione affidati alla ex Agensud – vigilata dal Ministero – furono previsti nella delibera Cipe 132 del 1999 e furono erogati dalla stessa Agensud nell’anno 2000, quindi prima del mio insediamento nel Dicastero avvenuto nel 2001. Al contrario la nostra Amministrazione ha avuto un ruolo decisivo nel portare alla luce e debellare lo scandalo noto con il nome di “Forestopoli”, denunciato nel 2002 in un rapporto del dirigente del Corpo Forestale dello Stato della Campania, dott. Antonio Spaguolo”.


Articolo pubblicato il giorno 18 Ottobre 2018 - 16:47

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