Era una donna e incensurata la cassiera del clan Casella, nato dal disciolto clan Sarno e con roccaforte in largo Molinari, piazza di spaccio nel quartiere di Napoli di Ponticelli, nel quale una volta era capo zona proprio per il padre dei tre fratelli boss, Salvatore Casella. Edoardo, Giuseppe e Vincenzo Casella avevano rimesso in piedi una organizzazione criminale e in quella zona lo spaccio di coca e crack, ma anche di altre sostanze stupefacenti. In largo Molinari, appunto, fu ucciso il pusher il cui omicidio ha dato origine all’inchiesta dei carabinieri culminata con 14 misure cautelari. Tuttavia l’organizzazione, proprio attraverso una fitta rete di spacciatori, che ricevevano messaggi su telefonini con schede ottenute con documenti d’identita’ falsi e consegnavano a domicilio grazie a scooter, riforniva clienti in molte zone di Napoli. Tutti i destinatari della misura cautelare emessa dal gip di Napoli dopo indagini dei militari dell’Arma erano liberi, ma finora ne sono state eseguite solo 11, dato che un indagato e’ all’estero e altri due si sono resi irreperibili. Due i provvedimenti a carico di donne, una delle quali, imparentata con i vertici del clan, era la cassiera del gruppo. Durante la perquisizione nel suo appartamento, sono stati trovati appunti e ‘pizzini’ sui quali si focalizza ora l’attenzione degli investigatori. La piazza di spaccio di largo Molinari era sorvegliata, oltre che da vedette 24 ore su 24, anche da due telecamere che gia’ una volta i carabinieri, durante un operazione avevano smantellato. Nel corso delle indagini, sequestrata anche una ingente quantita’ di procaina, sostanza da taglio, e 4000 bustine di cellophane. Non e’ ancora risolto invece l’omicidio del pusher, raggiunto da un colpi di arma da fuoco al petto mentre era in largo Molinari, non si sa se per un epurazione interna al clan o per un raid compiuto da rivali dei Casella.
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