C’è stato un momento nel 2015 in cui si è sfiorata una nuova faida di camorra a Ponticelli: quella tra il clan della famiglia Casella e quella dei potenti De Micco, i famosi “Tatuati”. Ma l’uscita dal carcere dei due boss e un gesto distentivo di Luigi De Micco reggente dei 2Bodo” riportò la pace. Lo ha raccontato il pentito Rocco Capasso e l’inedito episodio è raccontato nelle 184 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Eglòe Pilla che l’ìaltra giorno ha portato in carcre 13 tra boss e gregari della cosca di via Proto Giurleo a Ponticelli. Capasso ha riferito che i Casella hanno pagato ai De Micco sulle proprie piazze di spaccio fino all’arresto di Roberto Scala, avvenuto a marzo 2015.
Al rifiuto di corrispondere la quota è seguita una reazione da parte di Flavio Salzano (ucciso poi da latitante dagli stessi De Micco nel 2016)reggente del clan De Micco dopo l’arresto di Scala e nel periodo di detenzione di Luigi De Micco. La reazione si tradusse in un attentato nel corso del quale Giuseppe Casella rimase ferito. Ancora una volta, però, i Casella hanno avuto la forza di resistere e non si sono piegati, neanche in seguito all’agguato, neanche di fronte ad uno dei clan più agguerriti operanti sul territorio.
Tanto che non solo hanno continuato a non pagare, ma hanno anche ricevuto un’attestazione di stima pubblica da Luigi De Micco che, una volta uscito dal carcere, si è mostrato in giro con Eduardo Casella per sancire la fine delle ostilità.
Ecco il racconto del pentito Rocco Capasso: “…omissis…all’epoca le piazze di spaccio erano gestite sempre dai De Micco, perchè quando è successo l’arresto di Roberto Scala c’è stato un po’ di disguido no, le per le piazze chi voleva pagare chi non voleva pagare, perché pensavano che non c’era più nessuno dei De Micco, che essendo Davide Davide Principe agli arresti domiciliari pensavano che si era dissolto il il clan De Micco, invece no stava risorgendo ancora più forte, e infatti parecchi di loro sono rimasti un po ‘perplessi su questa cosa qua che pagavano…”. Solo il Conocal non pagava e il pentito spiega anche il perché :”…c’era Nunzia D’Amico con l’attuale oggi pentito Stefanelli che ci creava ancora dei problemi…e poi in quel periodo là che subentrò Flavio ci fu una discussione con il gruppo Casella di via Ulisse …… Giuseppe che non volevano pagare. i Casella gestivano le piazze di spaccio di cocaina, di erba, queste cose qua, e da una quota settimanale…tutta Ponticelli pagava e invece quelli che non volevano pagare erano i fratelli Casella e tutt’ora non pagano… I Casella si sono rifiutati nel momento in cui hanno arrestalo Roberto Scala. Prima dell’arresto di Roberto Scala i Casella si rifornivano da noi. Dopo l’arresto non solo non si volevano rifornire più da noi ma non ci volevano dare neanche una paRTE dei soldi per rifornimenti precedenti. Tutte le palazzine bianche dove abitano i Casella sono gestite a livello di droga da loro.Prima dell’agguato a Casella (avvenuto in data 23.5.15 ) hanno fatto delle “stese” contro di noi. Dopo l’agguato a Peppe casella è uscito dal carcere Luigi de Micco. I Casella aspettavano che uscisse Eduardo Casella e nel frattempo loro si erano chiusi dentro. Appena uscito Eduardo Casella, dopo un mese e mezzo, Luigi De Micco andò da solo in moto sotto al balcone dei Casella e chiamò Eduardo Casella e gli disse che era il momento di buttare acqua sul fuoco e se lo prese con lui. Cominciarono a girare insieme per Ponticelli per dimostrare che la guerra tra De Micco e Casella era finita… A dirmelo fu Flavio. Sono andato io a prendere Eduardo Casella e Peppe o Blob per portarli da Luigi De Micco quando quest’ultimo gli doveva chiedere qualche favore che loro potevano fargli. Tipo estorsione ad un cantiere o qualche altra attività…”.
Rosaria Federico
1.continua
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Articolo pubblicato il giorno 11 Ottobre 2018 - 14:54 / di Cronache della Campania