Umberto Bossi non puo’ scontare la condanna in carcere. Lo ha scritto l’avvocato Domenico Mariani, legale del fondatore della Lega, nelle sei pagine di istanza presentate alla Procura generale di Brescia con la richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali per scontare la pena definitiva ad un anno e 15 giorni per vilipendio al Capo dello Stato. “L’impegno da senatore, le condizioni di salute e la condotta di vita del senatore Bossi sono palesemente dimostrativi del fatto che lo stesso sia pienamente in grado di osservare tutte le prescrizioni impartite per l’affidamento e nel corso dello stesso, e di come Bossi sia facilmente reperibile. Situazioni queste certamente idonee a garantire un contatto diretto con il servizio sociale preposto al controllo della sua condotta” ha chiesto l’avvocato di Bossi. Un’istanza presentata dopo che nelle scorse settimane la Procura generale di Brescia aveva emesso un ordine di carcerazione, immediatamente sospeso, nei confronti del “senatur” dopo che la giustizia gli aveva presentato il conto definitivo per i fatti del 29 dicembre 2011. Bossi durante un comizio ad Albino, nel Bergamasco, attacco’ l’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: “Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica. Napolitano, Napolitano, nomen omen, non sapevo fosse un teru’n” disse Bossi facendo anche il gesto delle corna. Scatto’ la denuncia per vilipendio al Capo dello Stato, poi la condanna in primo grado, in appello e infine il ricorso in Cassazione giudicato inammissibile. “Alla data del reato in ragione del quale il senatore Bossi ha subi’to la condanna, lo stesso – si legge nell’istanza depositata in Procura generale a Brescia – ha tenuto certamente un comportamento tale da consentire un giudizio prognostico positivo su un suo sicuro ravvedimento, e cio’ a prescindere da un eventuale periodo di osservazione. Una situazione che depone in senso favorevole alla concessione della richiesta di misura alternativa alla detenzione e nella specie, dell’affidamento in prova”. I legali di Bossi chiedono che il fondatore della Lega possa continuare ad esercitare l’attivita’ politica. “Un’adeguata e corretta valutazione sulla personalita’ e sulle condizioni di vita del senatore Bossi non potra’ non tenere conto che lo stesso non e’ persona nullafacente, ma, al contrario, e’ un parlamentare della Repubblica impegnato per di piu’ in attivita’ e servizi di rilevanza sociale” sostiene l’avvocato Domenico Mariani che ora attende la fissazione dell’udienza da parte del tribunale di Sorveglianza di Brescia che dovra’ decidere se concedere l’affidamento ai servizi sociali. “Potremmo andare a discutere anche tra un anno visti i tempi della giustizia pero’ – e’ il pensiero del legale – essendo protagonista Bossi l’udienza potrebbe anche essere fissata tra dieci giorni. Aspettiamo”.
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