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Nella stamperia di Barra il ‘mago’ De Martino produceva anche 100mila euro a notte. IL VIDEO

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Centinaia di migliaia di euro falsi immessi nel mercato commerciale Francese. Vendute all’ingrosso al dieci per cento del loro valore nominale. Stampate a Barra nella stamperia di Enrico De Martino di notte, in locali insonorizzati, con tecniche sofisticatissime capaci di riprodurre tutte le caratteristiche di sicurezza ideate dalla Banca Centrale Europea. Nella stamperia clandestina oltre a sofisticate attrezzature digitali sono stati rinvenuti anche inchiostri dal costo di 10.000 euro a litro.Figura centrale quella del 59enne Enrico De Martino, gia’ arrestato nel 2008 per gli euro falsi in Puglia, dove aveva “delocalizzato” la stamperia, ritenuto un vero e proprio “artista” della contraffazione, capace in una notte – hanno accertato i carabinieri di Capua – di stampare fino a 100mila euro falsi attraverso l’utilizzo delle tecnologie piu’ all’avanguardia, come le stampanti digitali e vernici che costano fino a 10mila euro al chilo; la carta usata era commerciale, non filigranata, eppure la classe di contraffazione era 35a, ovvero per la Bce si trattava di banconote di ottima fattura. L’indagine ha consentito di emettere 22 provvedimenti restrittivi. Oltre alla famiglia De Martino (originari di san Giorgio a Cremano) l’elemento coalizzante del traffico internazionale di valuta è stato individuato in Fresegna Raffaele, il cui ruolo di intermediatore fu riscontrato nell’ambito di intercettazioni telefoniche di una operazione antidroga. Al Fresegna nel doppiofondo dell’auto furono rinvenuti 100.000 euro falsi. Le banconote false sono state introdotte anche nel sistema bancario francese. A seguito di questo una nuova direttiva europea impone a tutte le banche di certificare il denaro prima di metterlo in circolazione.
Il 16 ottobre 2018, nell’ambito di un’indagine diretta da questa Procura della Repubblica, ufficiali di P.G. della Compagnia Carabinieri di Capua, hanno dato esecuzione – in varie località del territorio nazionale – a un’ordinanza applicativa di misure cautelari, emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti dì 8 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla produzione e alla cessione, nel territorio nazionale ed estero, di banconote false. Contestualmente all’esecuzione dei provvedimenti cautelari sopra indicati, i predetti ufficiali di P.G. – coadiuvati da alcuni agenti della Polizia Nazionale di Nanterre e Nancy (Francia), nonché, da personale di Europei – hanno, altresì, dato esecuzione a 5 Mandati di arresto Europeo (MAE), emessi dal Giudice Istruttore del Tribunale Penale di Nancy (Francia), nei confronti di cittadini italiani. Inoltre, sempre nell’ambito della medesima attività investigativa di carattere transnazionale, le forze di polizia francesi, con l’ausilio di alcuni militari del NORM della Compagnia dei Carabinieri di Capua, hanno eseguito, in territorio francese, 9 fermi di polizia, nei confronti di cittadini francesi. L’articolata attività d’indagine – che ha consentito l’emissione dei suddetti 22 provvedimenti restrittivi – è stata svolta attraverso una pregnante collaborazione tra le autorità giudiziarie italiana e francese. Invero, il 23 maggio 2018, presso la sede di EUROJUST all’Aja (Olanda), ai sensi e per gli effetti del D.L. 15 febbraio 2016, n. 34 (attuativo della decisione quadro 2002/464/GAI), è stato sottoscritto un accordo costitutivo di una Squadra Investigativa comune Italo/Francese (SIC), diretta dal Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e dal Giudice Istruttore del Tribunale Penale di Nancy (Francia) e composta da sostituti procuratori italiani e francesi, nonché, da ufficiali del NORM della Compagnia dei Carabinieri di Capua e della Polizia Nazionale di Nanterre e, da ultimo, da funzionari di EUROPOL e del Servizio per la cooperazione Internazionale di Polizia intervenuta quale organo investigativo di raccordo. Tale Squadra Investigativa Comune – la prima costituita tra l’Italia e la Francia – nel corso di 5 mesi di costante e fruttuoso lavoro, è riuscita ad accertare incontrovertibilmente la sussistenza di un’associazione criminale dedita ad assicurare – in modo particolarmente spregiudicato ed efficiente – lo smercio di banconote contraffatte (del valore nominale di 50, 100 e 500 6) dalla Campania verso altre località italiane ed estere. In particolare, è stato dimostrato che un ingentissimo quantitativo di banconote false, dopo essere state prodotte in stamperie ubicate in Campania e riconducibili al nucleo familiare facente capo a DE MARTINO Enrico, attraverso l’attività di intermediari italiani e francesi, venivano vendute e distribuite sia in Italia che in Francia. Più nel dettaglio, le indagini espletate hanno consentito di ricostruire dettagliatamente un “network associativo” capillarmente strutturato, ben radicato nel territorio campano e con innumerevoli cointeressenze in varie regioni d’Italia e in Francia. Sotto il profilo metodologico, le investigazioni hanno fatto emergere i vari segmenti dell’attività criminale, che parte, evidentemente, dalla produzione delle banconote false {tutte di pregevole fattura) e, attraverso un’opera di intermediazione esercitata a diversi livelli, giunge fino alla vendita al dettaglio delle stesse. Quanto ai ruoli ricoperti dagli associati, sono emerse inconfutabilmente: – la centralità di Raffaele, DE MARTINO Enrico, DE Vincenzo e VERMILLO Tommaso, configurati quali veri e propri capi dell’associazione finalizzata alla produzione di banconote false e, attraverso una strutturata opera di intermediazione, alla vendita delle stesse sul territorio nazionale ed estero; – l’attività di acquisto, finalizzata allo smercio, operata dagli intermediari di secondo livello TODWI Roraolo, GALDI Raffaele, MASTROPASQUA Vincenzo e VAZZA Pasquale. Uno degli intermediari di secondo livello – il cui coinvolgimento nell’attività delittuosa è emerso nitidamente – è il cittadino francese Jean MUSITI, il quale, attraverso i suoi contatti con i cittadini italiani DE MARTINO Marco (figlio di DE MARTINO Enrico), Antonino, Maria, PICCOLO Giorgio e PETTINATI Giovanni, ha acquistato ingenti quantitativi di banconote false al fine di immetterle in commercio sul mercato francese, attraverso la cessione ad ulteriori intermediari o a soggetti inconsapevoli. Proprio la figura di Jean AUSITI ha rappresentato l’anello di congiunzione tra le indagini italiane e quelle francesi che sono divenute, pertanto, così profondamente connesse., tanto da determinare la nascita di una Squadra Investigativa Comune. Magistrati e polizie giudiziarie di entrambi i paesi hanno diretto, coordinato e condotto le attività investigative in esame attraverso un’intensa e quotidiana collaborazione, i cui connotati essenziali sono stati elaborati nel corso di 3 riunioni operative tenutesi il 23 Maggio 2018 a L’Aja (presso la sede di EUROJUST), il 9 luglio 2018 a Nanterre (presso la sede della locale Polizia Nazionale) e, infine, il 24 settembre 2018 (presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere). Nel corso delle indagini, condotte con l’ausilio di attività tecniche, corroborate da servizi di osservazione, controllo e pedinamento, sono stati sottoposti a sequestro: 2 – circa € 100.000,00 di banconote contraffatte, realizzate con grande maestria e indubitabilmente idonee ad ingannare la pubblica fede; – materiale vario – composto da stampanti, toner, barattoli di vernice, colori, telai per serigrafìa e conta banconote – ritenuto idoneo per la produzione di banconote false; Nel corso dell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi, inoltre, è stato rinvenuto e sequestrato il seguente materiale utilizzato al fine di produrre le banconote false: – nr. 1 banconota contraffatta del taglio di 100 euro e un assegno in bianco con firma scansionata; – diversi computer e stampanti professionali ad alta risoluzione; – svariati rotoli di nastro termico, utilizzato in sostituzione della filigrana, all’interno delle banconote. Per quanto concerne i provvedimenti cautelari eseguiti in Italia: – classe 1953; – DE MARTINO Enrico, classe 1959; – DE MARTINO Vincenzo, classe 1983 ; – YEKRILLO Toramaso, classe 1982; sono stati attinti dalla misura cautelare della custodia In carcere e tradotti presso la casa circondariale di Santa Maria Capua Vetere; – MASTROPASQUA Vincenzo, classe 1965; – TODINI Romolo, classe 1945; – CALDI Raffaele, classe 1970; – VAZZA Pasquale, classe 1955; sono stati attinti dalla misura cautelare degli arresti domiciliari; – DE MAMMO Marco, classe 1987; – MISITI Antonino, classe 1981; – MISITI Maria, classe 1961 ; – PICCOLO Giorgio, classe 1995; – PETTINATI Giovanni, classe 1992; sono stati attinti da Mandato dì Arresto Europeo (MAE) e rinchiusi presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale.

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 Gustavo Gentile

 


Articolo pubblicato il giorno 25 Ottobre 2018 - 13:28


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