” Chi stamattina, dalle ore 11:00 in poi, ha avuto la necessità di recarsi presso gli uffici demografici della sede del Comune di Napoli, posta nel quartiere Arenella, in via Giacinto Gigante, 242, facente parte della Municipalità 5, che accorpa i quartieri del Vomero e dell’Arenella, ha avuto la sgradita sorpresa d’imbattersi in un laconico avviso, posto all’ingresso, senza peraltro alcuna firma in calce e senza neppure le doverose scuse alla cittadinanza per il disservizio arrecato, con il quale si annunciata che il personale aderiva all’assemblea proclamata per oggi, a partire dalle 11:00 a fine servizio, vale a dire alle 14:00, lasciando in funzione solo lo stato civile per le dichiarazioni dei nati e dei deceduti “. A segnalare l’ennesimo disservizio in un comparto fondamento per i cittadini, vale a dire quello che si occupa dei servizi demografici, che comprendono anche il rilascio dei certificati e delle carte d’identità, è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari.
” Pare, dal momento che nulla è specificato al riguardo nell’avviso, che l’assemblea sia da porre in relazione al recente stop dei buoni pasto per i lavoratori del Comune di Napoli, determinato dal blocco della spesa, imposto dalla Corte dei Conti – aggiunge Capodanno -. Comunque dalle ricerche effettuate, non risulta pubblicata alcun notizia di un’assemblea che si sarebbe tenuta in data odierna, in orario di lavoro, del personale presente presso le la sede dell’Arenella, né sul sito del Comune di Napoli né sul sito della Municipalità 5. In qualche comunicato, presente su internet, si parla solo di un’assemblea dei lavoratori sulla vicenda che dovrebbe tenersi per i giorni 4 e 5 ottobre “. ” Dunque i cittadini interessati – sottolinea Capodanno – hanno saputo dell’interruzione delle attività dei servizi demografici in questione solo una volta che si sono recati presso la sede in via Giacinto Gigante, la qual cosa ha destato le giuste rimostranze oltre che notevoli malumori tra gli interessati, tra i quali anche chi oggi doveva ritirare la carta d’identità in formato elettronico “. “Insomma – conclude Capodanno – ancora una volta a pagare sono i cittadini che vengono privati, durante gli orari nei quali invece dovrebbero funzionare e senza alcuna adeguata e preventiva informazione, anche attraverso i siti internet, di servizi pubblici essenziali quali quelli demografici “.
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