“Il Napoli è una bella famiglia, un bell’ambiente. Ho giocatori giovani che hanno avuto esperienze importanti ma sono molto umili. E’ una città bellissima e una società che ha voglia di crescere”. Lo ha detto il tecnico dei campani Carlo Ancelotti, ospite del Festival dello Sport di Trento, parlando di questi primi mesi in azzurro. “Ci sono tutte le condizioni per fare un bel lavoro”, ha aggiunto. Sulla Champions, queste parole: “Abbiamo un girone durissimo. E’ stato ben indirizzato da questa vittoria sul Liverpool, adesso abbiamo un ostacolo durissimo come il Psg”. Lo ha detto il tecnico del Napoli Carlo Ancelotti, ospite del Festival dello Sport di Trento, sulla situazione in Champions League della sua squadra. “Mi sembra sia una Champions molto più equilibrata – ha aggiunto – Anche perché il Real Madrid che aveva i favori del pronostico ha perso un giocatore importante. Le valutazioni che si fanno oggi possono essere diverse da quelle che si faranno ad aprile”. Poi va in tackle: il calcio italiano vive un momento di crisi sistemica, di talenti che non nascono, di risultati flop ma la prima grande sconfitta “e’ dentro gli stadi: “Cosa ho pensato quando mi hanno insultato? Che avrei guardato in bacheca la Champions vinta nel 2003”, da tecnico milanista contro la Juve, aveva risposto Ancelotti dopo che gli ultra’ bianconeri lo avevano apostrofato con il vecchio epiteto, ‘maiale’. Ma al di la’ della replica ironica, l’amarezza dentro e’ restata. Oggi, ospite a Trento insieme al suo mentore Arrigo Sacchi e Pep Guardiola per parlare della “Bellezza del calcio”, una delle ultime tavole rotonde organizzata dalla Gazzetta e dal Trentino nell’ambito della prima edizione del Festival dello Sport, il tecnico romagnolo interrogato sul brutto momento attraversato dal calcio italiano ha risposto che “a livello tecnico rimaniamo sempre molto competitivi e rispettati in tutto il mondo. Anche se non c’e’ grande qualita’ e tanti talenti in giro, la grossa differenza che ho notato – ha rimarcato Ancelotti, che e’ rimasto lontano dall’Italia per 9 anni – e’ a livello di infrastrutture e di carenza culturale. In giro per l’Europa ho visto infrastrutture bellissime e stadi pieni, ma soprattutto ho assaporato la vera rivalita’ sportiva. Ecco, su questo punto siamo davvero indietro anni luce. Sono tornato in Italia a distanza di anni ma ancora mi tocca sentire insulti di ogni tipo dentro gli stadi. Bisogna finirla: non si tratta di rivalita’ ma di maleducazione. La rinascita deve partire anche da qui”, ha concluso il tecnico del Napoli.
Articolo pubblicato il giorno 14 Ottobre 2018 - 20:14