Continuano gli appuntamenti con la ventritreesima edizione di Pomigliano Jazz. Venerdì 19 ottobre al First Floor Club di Pomigliano d’Arco, il festival ideato e diretto da Onofrio Piccolo presenta una doppia esibizione: si inizia alle 20.30 con il live del quartetto guidato da Sebastiano Esposito, chitarrista partenopeo classe 1992 considerato uno dei talenti più interessanti della sei corde. Con lui sul palco, la cantante Angela Ruscio, Giovanni Macchiaverna (basso) e Elio Severino (batteria). A seguire l’atteso dj set di Nicola Conte, in esclusiva per Pomigliano Jazz. Produttore, chitarrista, dj e remixer di culto nella scena internazionale, Nicola Conte porta sul dancefloor le sonorità soul e nu-jazz che contraddistinguono le sue produzioni, accanto agli aspetti più raffinati della club culture attuale. Una maniera di sentire il jazz strettamente legata alla musica della fine degli anni Cinquanta primi Sessanta con riferimenti che vanno dalla tradizione afro-americana fino alla bossa nova, tra grandi assoli, armonie sofisticate, ritmi latini e voci sognanti.
“Jet sounds” è il suo primo album uscito nel 2000, lavoro che già si muoveva tra 60’s jazz, musica brasiliana, sonorità funk e psichedelica. Subito dopo porta avanti diverse tournée che lo fanno conoscere non solo in Europa ma anche in città come Tokyo, San Francisco, Mosca. E’ in questo periodo che Nicola Conte comincia a mettere insieme la propria band che comprende jazzisti sulla cresta dell’onda nel nostro paese, tra questi il trombonista Gianluca Petrella e il trombettista Fabrizio Bosso, è che offre la materia prima per album di qualità straordinaria come “Other Directions” (Blue Note 2004), “Rituals” (Schema 2008) e “Soul & Revolution” (Impulse 2011).
Come produttore musicale debutta con il primo album di Rosalia De Souza (Garota Moderna), a cui seguono una dozzina di altre produzioni. Parallelamente collabora con artisti internazionali come Rainer Truby, Greyboy, Fernanda Porto e Koop. Attraverso i suoi remixes Nicola Conte sviluppa la sua ricerca sui suoni ottenuta attraverso strumenti reali: il successo è stato quello di fare una musica che, avendo lo stesso impatto della musica elettronica, fosse suonata acusticamente con la finezza del jazz degli anni Sessanta.
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