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A che età gli uomini iniziano a perdere i capelli?

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La caduta dei capelli negli uomini è solitamente un fenomeno legato all’invecchiamento dell’organismo e dunque è naturale a una certa età. Eppure non sempre si manifesta intorno ad un’età avanzata: esistono diversi casi di calvizie precoce. Le ricerche di settore hanno evidenziato che nell’80% dei casi i capelli cadono intorno agli 80 anni, e fin qui niente di nuovo. Così come non stupisce il fatto che nel 65% dei casi il fenomeno riguardi gli uomini di 60 anni. Il dato degno di nota è che il 40% degli uomini comincia a perdere i capelli intorno ai 35 anni. Cerchiamo di capire quali sono le altre cause della perdita di capelli e come limitarne gli effetti.

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Tipi di calvizie e cause scatenanti

Non tutte le forme di calvizie sono uguali, perché ne esistono diverse tipologie, a partire da quella da stress. Le cause di quest’ultima sono da ricollegare appunto a una delle malattie psicosomatiche più impattanti: lo stress, infatti, può intervenire in modo negativo sul ciclo di vita del capello. Una seconda tipologia, molto diffusa, è l’alopecia androgenetica: qui la causa scatenante appartiene al proprio bagaglio genetico, e spesso comincia a manifestarsi sin dalla pubertà. Poi si passa all’alopecia seborroica, dove la caduta degli steli è la conseguenza di una dermatite legata ad un incremento della produzione di sebo. Si conclude con l’alopecia stagionale, transitoria e legata ai traumi portati dai cambi di stagione.

Limitare la caduta dei capelli è possibile

Per fortuna ci sono diversi rimedi per contrastare la perdita dei capelli. Fra i più efficaci troviamo quelli in grado di rafforzare i follicoli piliferi dall’interno, donandogli nuovo vigore ed energia. Questo è ad esempio il caso dei prodotti anticaduta per i capelli della linea Bioscalin da uomo, che sono in grado di rendere la chioma sana e forte. Altri rimedi validi contro la caduta sono i trattamenti con terapia laser o LED, perché riescono a rivitalizzare i follicoli e a renderli maggiormente attivi, anche se richiedono del tempo. Infine, non bisogna dimenticare l’importanza dell’alimentazione, che può incidere direttamente sulla salute dei filamenti.

Riconoscere i segnali della calvizie

È giusto iniziare con un’importante premessa: quando si comincia a perdere i capelli o a notare l’inizio del diradamento, conviene sempre effettuare un test. Si tratta del tricogramma, he può essere eseguito presso uno specialista. Detto questo, esistono dei segnali che è possibile riconoscere anche da soli, utili a capire se si sta andando incontro a una caduta prematura dei capelli. Il diradamento è il primo segnale evidente, ma anche i problemi alla prostata possono indicare la presenza di DHT (Diidrotestosterone). Un altro sintomo viene dato dal diradamento sull’area centrale della testa, spesso difficile da adocchiare per via della sua particolare posizione. Infine, si consiglia sempre di monitorare il numero di capelli che cadono la mattina, e di verificare se in famiglia esistono dei casi di alopecia prematura.

Se l’alopecia è di tipo reversibile, conviene sempre individuare quanto prima questi segnali e intervenire, perché il tempismo può fare la differenza


Articolo pubblicato il giorno 29 Ottobre 2018 - 13:02

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