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Vilipendio: la Procura ordina e poi sospende la carcerazione per Umberto Bossi

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Dalla condanna definitiva all’ordine di carcerazione e alla sospensione del provvedimento. Tutto in una settimana per Umberto Bossi, 77 anni, che avra’ ora un mese di tempo per decidere come scontare la condanna pronunciata dalla Cassazione ad un anno e 15 giorni per vilipendio al presidente della Repubblica. La Procura generale di Brescia ha firmato oggi l’ordine di carcerazione per il fondatore della Lega e contemporaneamente il sostituto procuratore generale Gian Paolo Volpe ha disposto la sospensione dello stesso provvedimento in attesa delle decisioni che saranno assunte dai legali di Umberto Bossi. “Non abbiamo ancora ricevuto la notifica ma ci aspettavamo questo provvedimento”, ha detto all’ANSA l’avvocato Domenico Mariani, legale di Bossi che poi annuncia: “chiederemo sicuramente una misura alternativa al carcere vista l’eta’ del senatore Bossi e i noti problemi di salute. Avanzeremo proposta di scontare la pena ai servizi sociali”. La condanna per Bossi, definitiva dal 12 settembre scorso, e’ arrivata per i fatti del 29 dicembre 2011 quando durante un comizio ad Albino, nella Bergamasca, attacco’ l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dal palco della festa bergamasca del Carroccio: “Mandiamo un saluto al presidente della Repubblica. Napolitano, Napolitano, nomen omen, non sapevo fosse un terun”, disse il senatur facendo anche il gesto delle corna. In primo grado Bossi venne condannato a 18 mesi dal Tribunale di Bergamo, pena poi confermata dalla Corte d’Appello di Brescia e quindi dalla Cassazione che ha condannato il fondatore della Lega anche al pagamento di duemila euro alla Cassa delle ammende.


Articolo pubblicato il giorno 26 Settembre 2018 - 23:39

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