A pochissimo dalla partenza di Missi Italia uno spiacevole episodio vede coinvolta una delle concorrenti finaliste al concorso. Si tratta della 18enne Chiara Bordi originaria di Tarquinia. La ragazza, all’età di 12 anni ha subito un incidente stradale in motorino e questo le è costata l’amputazione della gamba. La 18enne è la prima a presentarsi al concorso con una protesi alla gamba. Nelle ultime ore, però, Chiara ha subito numerosi insulti sui social. “Fai schifo, vattene a casa e non fare pena agli italiani che ti votano perché sei storpia”. Questo è uno dei tanti commenti apparsi sul web. Ma non è mancata una risposta della ragazza costretta a leggere continui insulti. “Parole che mi sono scivolate addosso – dice – Mi sono vergognata io per loro – Chi insulta così non è stata in grado di superare cose personali e quindi si sente meglio offendendo quanti ce l’hanno fatta”. Ad insultare di più però sono state le donne. “Spero – racconta Chiara – non sia per invidia, non penso ci sia nulla da invidiare. Probabilmente è perché partecipo a un concorso di bellezza”.
“A me il commento della “signora” scivola completamente addosso – scrive su Facebook in risposta ad un hater – Mi dispiace molto per lei perché a me mancherà pure un piede ma a lei manca cervello e cuore, e quelle sono le uniche due vere qualità che, secondo me, contano. Dietro tutta questa cattiveria si nasconde frustrazione e insoddisfazione personale di gente che, invece di lottare contro i lati negativi della propria vita e cambiarli, preferisce cercare di scoraggiare gli altri e portarli al loro stesso livello. È molto più facile stare dietro a un computer a insultare i traguardi altrui che alzarsi e combattere contro la vita, per poi godersela. L’unica cosa che mi sembra assurda è il dover leggere certe critiche da parte di una persona cresciuta e adulta e stare qui io, 18 anni, a “giustificarla”. E mi dispiace il fatto che le sia arrivato come messaggio il “votatemi perché sono storpia” e non il “guardatemi, mi manca un piede ma non ho paura di mostrarmi al mondo”. Cosa che molte persone purtroppo non fanno perché più fragili, e impauriti da commenti di persone come la nostra Mirella. Per concludere, a me della vittoria non interessa niente, tantomeno di fare pena perché posso assicurare che la pena è l’ultima cosa ricercata e la prima odiata da me e da qualsiasi altro tipo di disabile. Sto facendo tutto questo per mostrare alle persone ottuse (appunto) che una ragazza senza un arto può gareggiare al pari di tutte, che la diversità non è vincolante, che la vita non si interrompe mai ed è sempre bella, anche quando sembra che ce l’abbia con te, che da un dramma si rinasce e si cresce più forti di prima, tutto sta nel saper reagire”.
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