Non convince i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UIltucs il nuovo piano industriale annunciato da Unicoop Tirreno, la cooperativa di consumatori del sistema Coop presente in Toscana, Lazio, Umbria e Campania con oltre 110 punti vendita e circa 5mila dipendenti. Le tre sigle, impegnate al tavolo Mise attivato sulla chiusura dell’Ipercoop di Avellino Distribuzione Centro Sud (controllata da Coop Allenza 3.0), hanno intanto proclamato lo stato di agitazione, stigmatizzando in particolare l’annunciata cessione di 8 punti vendita del Sud del Lazio a Pomezia, Fiuggi, Velletri, Aprilia, Genzano, Colleferro, Frosinone.: Nei punti vendita sono occupati complessivamente circa 270 dipendenti e il superamento della contrattazione integrativa e del patto occupazionale siglato nel 2017 con l’ulteriore flessibilità dell’organizzazione del lavoro e le inevitabili ripercussioni sul taglio delle ore lavorate e delle retribuzioni. I sindacati denunciano anche i diversi tentativi avviati da Unicoop Tirreno di cedere in franchising dei negozi “tentativi che hanno solo prodotto contenziosi legali” e di terziarizzare i reparti pescheria “danneggiando l’immagine della cooperativa e facendo perdere i clienti”, oltre alla “folle ristrutturazione del supermercato di Colle Ferro trasformato in Ipercoop” e, inoltre, “l’abbandono del territorio e la scarsa capacità imprenditoriale che viene scaricata tutta sui lavoratori”.
Articolo pubblicato il giorno 7 Settembre 2018 - 14:24