Napoli. Droga nel Bronx dalla Colombia: la Cassazione annulla l’ordinanza cautelare per i fratelli Daniele e Antonio De Matteo, gli imprenditori arrestati a febbraio scorso nell’ambito di un’inchiesta dell’antimafia napoletana sul narcotraffico, con base operativa a Napoli est tra Ponticelli e San Giovanni a Teduccio. La sesta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione ha accolto i ricorsi formulati dagli avvocati Dario Vannetiello e Salvatore Impradice, nonostante la richiesta di rigetto formulata dal procuratore generale. Il collegio presieduto dal giudice Petruzzellis ha annullato entrambe le ordinanze emesse per i fratelli De Matteo dalla decima sezione del Tribunale del Riesame di Napoli. Il 20 febbraio scorso, la Polizia arrestò 17 persone tra le quali Daniele De Matteo, insospettabile imprenditore, ritenuto al vertice della cosca con interessi economici in Spagna. Referente per la città di Massa Carrara era – per gli inquirenti – Antonio De Matteo, fratello del promotore e rimasto latitante fino al mese scorso quando è stato arrestato a Madrid.
Ieri la clamorosa decisione della Corte di Cassazione che ha annullato entrambe le ordinanze nei confronti dei fratelli De Matteo e ha rinviato gli atti al Riesame disponendo un nuovo giudizio sul caso. L’annullamento disposto dalla cassazione è intervenuto per entrambi i fratelli De Matteo sia sulla gravità indiziaria in merito al delitto di associazione a delinquere finalizzato al narcotraffico, sia sul tema delle esigenze cautelari.
Se appare sorprendente l’annullamento intervenuto per il promotore ed organizzatore De Matteo Daniele considerata anche la pluralità di episodi illeciti a lui contestati, non è di minore importanza l’annullamento di cui ha beneficiato De Matteo Antonio, visto che il pericolo di fuga e quindi le esigenze cautelari sembravano conclamate dal periodo di latitanza. Secondo l’avvocato Dario Vannetiello, la decisone assunta dai giudici della Cassazione potrebbe incidere sull’importante giudizio di merito pendente innanzi al Giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Napoli, dott. ssa De Bellis, magistrato che dovrà decidere in sede di giudizio abbreviato.
Essendo stata messa seriamente in discussione la misura cautelare adottata dai giudici napoletani nei confronti del promotore ed organizzatore del gruppo, pare incrinarsi l’intero teorema accusatorio mosso nei confronti di ben ventotto associati.
La direzione distrettuale antimafia aveva già formulato pesanti condanne nei confronti di decine di affiliati, tra cui quella di anni 14 di reclusione invocata per il promotore De Matteo Daniele.
La decisione della Cassazione potrebbe indebolire il castello accusatorio costruito dopo anni di intercettazioni e di servizi di osservazione e pedinamento svolti su tutto il territorio nazionale. Il prossimo appuntamento è fissato il quattro ottobre per il prosieguo del giudizio abbreviato, giorno in cui inizieranno le discussioni dei difensori dei numerosi imputati.
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