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Sampdoria-Napoli 3-0: Quagliarella regna, Milik resta a guardare

CantaNapoli,quella che torna all’indietro, come se fosse un gambero. Ancelotti ha responsabilità per il netto ko di stasera. Cambiamenti iniziali poco comprensibili, cambiamenti in corso d’opera ancora meno. Ma il Napoli, in genero, è sembrato succube del Sarri dei poveri, quel Marco Giampaolo che con la biro annota tutto, proprio come Sarri. Il Napoli, con Diawara regista (francamente, eresia), parte spavaldo e sfiora il gol. Poi va in bambola su un calcio d’angolo a favore, prende gol in ripartenza da Defrel, uno che non segnava dai tempi di Pappagone. Reazione zero, la Samp, minuto dopo minuto, s’impadronisce della situazione. Verdi, che ha spazio a destra, lo spreca in banalità che a certi livelli si pagano: bisogna tener conto di spazio e tempo, non solo dei piedi buoni propri. Insomma Defrel addirittura raddoppia, su splendido altruismo di Quagliarella, essenziale visibile agli occhi, tutto il contrario del Piccolo Principe Milik, piuttosto didascalico. Ancelotti la prende malissimo. Dopo l’intervallo, tutti si aspettano il 4-2-3-1. Invece lui resta col 4-3-3 ma cambia gli esterni. Ounas e Mertens per Verdi e clamorosamente Insigne. Gli effetti? Tratti sterili di supremazia territoriale, però con la Samp sempre concentrata e tosta. Quagliarella chiude il conto con il gol capolavoro. Ovviamente non esulta fuori (lo fa dentro). Rog rileva un Diawara ai confini dell’espulsione. Brutta sconfitta. Ancelotti ha perso stasera dalla Samp e da Sarri, cioè da Giampaolo, il vero erede del toscano fumantino.


Articolo pubblicato il giorno 2 Settembre 2018 - 22:44

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