Gian Luca Brambilla, l’imprenditore che mercoledì su RaiTre, durante la trasmissione Agorà, si era lasciato andare in affermazioni poco edificanti e qualunquiste come per sempio “i napoletani antropologicamente non pagano l’uso dei mezzi pubblici”, prova ora a stemperare il clima andando domani a Napoli con Umberto De Gregorio, il presidente dell’Eav che voleva denunciarlo per “diffamazione aggravata dall’odio razziale”, con cui ha potuto chiarirsi per telefono. “Voglio dimostrargli – dichiara De Gregorio – che Napoli è una grande capitale culturale d’Europa”. Brambilla pare sia convinto di una certa diversità antropologica dei napoletani. Ma dopo le parole forti, come riporta Il Mattino, arrivano i chiarimenti, le spiegazioni: “In televisione De Gregorio ha detto che un terzo dei napoletani non paga i mezzi pubblici. Il 30% non è il 3% del resto d’Europa – dice Brambilla -, significa che c’è una propensione naturale, io dico antropologica, a non pagare il biglietto. Basta riconoscere le differenze: i brianzoli, quelli della mia terra, tendono a evadere le tasse, i napoletani a usare gratis i mezzi pubblici. Non è che questo debba dividerci e non dobbiamo vergognarci”.
L’imprenditore, parlando con De Gregorio, ha capito che c’è uno sforzo per far pagare i mezzi pubblici agli utenti ma capisce a modo suo e continua imperterrito: “Il presidente dell’Eav sta tentando di civilizzare i napoletani. Però io ritengo che la politica dovrebbe tenere conto delle differenze. Faccio un esempio: il casco quando si va in moto serve a salvare le vite, ma perché deve essere un obbligo? E allora con gli alpinisti che vanno a tremila metri che facciamo? Mettiamo le reti sotto tutte le montagne? Basta con le troppe regole imposte da uno Stato pedagogo. Se un giorno tutti rispettiamo alla lettera il codice della strada si blocca tutta l’Italia. Per questo dico: se i mezzi pubblici a Napoli fanno schifo la gente ha il diritto a non pagare”.
Nonstante l’irruenza a suon di slogan dell’imprenditore, De Gregorio tenta la strada del dialogo e fa un’apertura: “Voglio dimostrargli che Napoli è una capitale civile ma anche una città del dialogo e della tolleranza. Spero che si ricreda e cambi le sue opinioni che restano razziste”.
Il presidente dell’Eav spiega di aver appreso dal Mattino che Brambilla voleva venire a Napoli e di aver colto subito l’occasione per un tour in alcune stazioni dell’Eav che sono state ristrutturate e per offrirgli una pizza, con incontro pubblico finale a “La Bersagliera” al Borgo Marinari, giusto per fargli vivere il cuore della bellezza di Napoli.
Non tarda ad arrivare la dichiiarazione del Consigliere regionale dei Verdi, Francesco Borrelli: “Con certa gente, il dialogo è praticamente impossibile, ma è giusto provarci fino alla fine e, quindi, sosteniamo la scelta del presidente dell’Eav. Le ‘teorie’ strampalate di Brambilla, tra l’altro, andrebbero contro gli stessi milanesi che, in qualche modo, lui considera ‘superiori’ rispetto ai napoletani” – ha commentato Borrelli che “proprio in queste ore il rettore dell’Università Federico II di Napoli, Gaetano Manfredi, è stato rieletto alla guida della Conferenza dei Rettori e la Lombardia è stata riconosciuta come la regione dove si evade di più”.
“Queste due cose che significano? Che i napoletani sono ‘antropologicamente’ i migliori docenti universitari in Italia e i lombardi sono invece portati ‘antropologicamente’ a evadere le tasse?” si domanda il Consigliere regionale per il quale “gli unici ‘antropologicamente’ diversi sono quelli che credono a differenze sulla base della residenza e del luogo di nascita”.
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