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Omicidio del gioielliere di Marano, scarcerato uno dei complici di De Fenza o’ mamozio

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Il tribunale del Riesame di Napoli-X sezione-ha rimesso in libertà Santolo Chianese arrestato e posto ai domiciliari il 21 luglio scorso inSieme con altre due persone perchè accusate di favoreggiamento nell’omicidio del gioielliere di Marano, Salvatore Gala. I giudici hanno accolto la richiesta di scarcerazione presentata dall’avvocato Carlo Carandente Giarrusso, come riporta Il Roma, annullando l’ordinanza cautelare emessa dalla procura Napoli Nord.  Con lui erano stati arrestati anche Maria Russo (scarcerata il 9 agosto scorso) la fidanzata di Maurizio De Fenza detto o’ mamozio vicino al clan Orlando e in carcere perché accusato di essere uno degli assassini del gioielliere. In carcere resta invece Michele Battilomo, il 31 enne di Quarto accusato di essere stato colui che materialmente fece fuoco contro il gioielliere. Secondo Secondo l’ordinanza emessa dal Gip, Barbara Del Pizzo,  Michele Battilomo, avrebbe “in concorso con De Fenza Maurizio”, (quest’ultimo già in carcere e sotto processo davanti la Corte d’Assise di Napoli per questo omicidio), e allo scopo di procurare a sé un ingiusto profitto, adoperava un’efferata violenza nei confronti di Gala Salvatore ingaggiando con lo stesso una colluttazione ed uccidendolo con un colpo d’arma da fuoco per assicurarsi il possesso dei gioielli e dell’oro contenuto nella cassaforte della gioielleria di proprietà della vittima. In particolare sottraeva preziosi in oro e brillanti per un peso complessivo di circa 10 kg e per un valore di circa 300.000 euro nonché un quantitativo in denaro pari a circa 2000 euro’’.  Per gli altri due, Chianese e Russo, il gip ha spiegato che “dopo la commissione dei reati da parte di De Fenza Maurizio e Battilomo Michele, intervenivano per aiutare gli stessi nella fuga, nell’occultamento del corpo del reato e delle cose pertinenti il reato nonché nell’inquinamento del quadro probatorio risultando determinante per l’elusione delle investigazioni dell’Autorità giudiziaria e per l’assicurazione del profitto/provento della rapina. In particolare si recava nella gioielleria di Gala Salvatore immediatamente dopo il delitto”aiutandoli ad occultare le prove e i reati sottraendo il telefono della vittima Gala Salvatore ed il supporto per la registrazione delle immagini di video sorveglianza; ad occultare l’arma del delitto; ad assicurarsi il possesso della refurtiva; ad organizzare una fuga dalla gioielleria  con la propria auto-vettura marca Toyota”; “ad assicurarsi il prodotto, il profitto/prezzo del reato, trasportando con la medesima autovettura la refurtiva dalla gioielleria Gala’ sino all’abitazione di Russo Maria, fidanzata di De Fenza Maurizio. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne od occultare un altro ovvero per conseguire o per assicurare a sé il prodotto od il profitto od il prezzo di un altro reato”.


Articolo pubblicato il giorno 12 Settembre 2018 - 07:31
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