Il 1° settembre è il vero Capodanno. Si ricomincia, con buoni o cattivi propositi.
Per chi si occupa degli altri (e un sindaco, storto o morto, lo fa) ci sono bilanci e proponimenti. Bilanci su tutte le cazzate fatte, a partire dall’esserti fidato di fatti e persone che facevi meglio a non fare o cose a non dire. Per finire a quello che hai davanti.
Mo’, si chiederà qualcuno, perché lo scrivo qui? Perché questa, piaccia o meno, è una frontiera non di poco conto con rabbie bisogni ed umori. Su cui provi a galleggiare pur essendo difficile spiegare proprio tutto. Il tempo cambia e con esso le persone. Dopo più di 6 anni credo che questo primo settembre sarà il “capodanno dei capodanni” perché su tante cose è venuto il momento di provare a tirare una linea. Di cose ne abbiamo fatte parecchie. Più di quanto pensassimo all’inizio nel 2012 e meno di quanto volessimo o ce ne fosse bisogno. Ora avverto qualche scricchiolio di cui è bene tener conto. Non sono le mie ossa. Ma la “capa” altrui. Talvolta di chi, già dal giorno dopo e con 5anni all’alba, ha iniziato a farsi i conti di quando toglievo mano, per sedersi sul “seggione”. Oppure di chi va a cercare “sciorta” per gli affari suoi. Poiché le cose da fare per questo nostro scassato paese sono serie e assai (e non consentono perdite di tempo tra partiti e ambizioni o piccoli opportunismi) e affari non ne ho mai fatto né ne devo fare, o diamo una sterzata o a dicembre salutiamo distintamente e togliamo mano. Tanto i pretendenti, buoni o cattivi, non mancano. E, come chiude Tony Servillo ne “La grande bellezza” finisce sempre che (prima o poi) si muore. A quel punto….vorremmo provare a riposarci prima.
Articolo pubblicato il giorno 1 Settembre 2018 - 17:02 / di Cronache della Campania
[fonte_combinata]