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Napoli, le associazioni di volontariato: ‘Basta stese a Forcella o fermiamo le nostre attività’

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“Si faccia presto o sospenderemo le attivita’ sociali per proiettili vaganti”. E’ l’SoS lanciato a Napoli alle istituzioni dalle associazioni del Terzo Settore impegnate a Forcella, Piazza Mercato e in altre zone del centro dopo l’escalation di ‘stese’ (raid intimidatori con esplosione in aria di colpi d’arma da fuoco). “I ragazzini continuano ad armarsi facilmente e a sparare all’impazzata. Bisogna cambiare passo. Serve con urgenza un intervento straordinario, un programma di scopo di grandi dimensioni” scrivono.Il documento e’ destinato a tutte le autorita’, dal prefetto al presidente del Consiglio, oltre a sindaco e governatore e alle forze dell’ordine, e si chiede un programma che intervenga “in maniera massiccia, coordinata ed integrata su prevenzione, riqualificazione e maggior controllo del centro storico”. La stesura di un “contratto” fra ministeri, autorita’ locali, chiesa, associazioni. L’analisi degli organismi del Terzo settore e’ semplice: “Se le forze dell’ordine e le istituzioni stanno facendo tutte il proprio dovere, se le scuole, le parrocchie e le associazioni stanno profondendo il loro massimo sforzo, se nonostante cio’ i ragazzini di Forcella, piazza Mercato e di altre zone del centro storico continuano ad armarsi facilmente e a sparare all’impazzata Vuol dire che quello che si sta facendo e come lo si sta facendo non basta…Vuol dire che bisogna cambiare passo”. “Chiediamo con urgenza un intervento straordinario, un programma di scopo di grandi dimensioni. Lo esigono i cittadini di Napoli. Lo chiedono le mamme, i papa’, i bambini, i religiosi, i turisti, le persone per bene. E bisogna farlo ora”. Da qui la richiesta: “Il prefetto convochi un tavolo urgente con Ministeri, Regione, Comune, forze dell’ordine e associazioni. Basta analisi. Basta azioni frammentate. Qui si spara. Occorre sottoscrivere un contratto tra Ministeri (Interno, Istruzione, Giovani, Sviluppo Economico-Lavoro e politiche sociali), Regione, Comune, Municipalita’, Chiesa ed associazioni, che definisca investimenti, azioni, tempi, metodi e risorse. Un tavolo strategico e, al tempo stesso, operativo: che programmi, realizzi e controlli passo passo interventi misurabili, concreti ed efficaci. Iniziando subito”. Se non si convochera’ immediatamente un tavolo operativo con tutti i soggetti, “saremo costretti a sospendere le attivita’ sociali per proiettili vaganti”. Naturalmente cio’, scrivono, “sarebbe una sconfitta per tutti”. Ecco perche’ “chiediamo sin d’ora ai rappresentanti delle istituzioni di cambiare approccio, mostrando piu’ determinazione e superando i conflitti di responsabilita’ e competenze tra Stato, Regione, Comune, ecc. Saper governare significa dimostrare di riuscire a coordinare e ad impegnare l’intera filiera istituzionale. Sono queste le cose da fare. Non possiamo piu’ aspettare. attendiamo una convocazione”. Il documento e’ stato sottoscritto da diverse associazioni e altre hanno annunciato la loro adesione. Tra i firmatari: Fondazione di Comunita’ del Centro Storico, Consulta Associazioni Seconda Municipalita’, Associazione Annalisa Durante, Asso.Gio.Ca.(Associazione Gioventu’ Cattolica), Legambiente-Parco Letterario Vesuvio onlus, Associazione I Teatrini, Associazione Agora’, Associazione F.pl. femminile plurale, Cooperativa sociale Me-Ti, Cittadini del costituendo Comitato civico Forcella, APS Soma e Psiche, Associazione ZONTA e FIAB Napoli Cicloverdi, Associazione Manallart, Associazione Avventura di latta, APS Muricena Teatro-Associazione Teatri di Seta, Associazione Giuseppe Veropalumbo.


Articolo pubblicato il giorno 21 Settembre 2018 - 18:00

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