Napoli. “Se ha commesso questo atto, dovra’ soffrire molto o non sara’ stato educato bene”. Don Antonio Loffredo, parroco della Basilica di Santa Maria della Sanita’, nel Rione Sanita’, a Napoli, spiega che “come Gesu’, tutti hanno gia’ perdonato il fratello” che ha rubato il giglio e il libro della statua di San Vincenzo. Quando si sono accorti che mancavano i due oggetti, il braccio della statua del santo e’ stato ricoperto con un drappo viola. “E’ stato naturale – racconta – come quando Paolo VI ricopri’ con un drappo viola la Pieta’ sfregiata”. Un gesto che indica “un dolore intimo, non un odio contro chi ha compiuto l’atto”. “Ci siamo dispiaciuti non poco – afferma – non erano oggetti di valore storico, ma devozionale. L’errore che ha fatto il fratello che ha rubato e’ stato colpire il cuore delle persone perche’ quegli oggetti appartengono al mondo dei sentimenti”. L’anno prossimo, ha ricordato don Antonio, ricorrono i 600 anni dalla morte di San Vincenzo e “certo riavra’ libro e giglio”. Ora e’ il momento di reagire. “Dobbiamo riflettere come comunita’ religiosa, ci impegna di piu'”. “E’ un nostro fratello – sottolinea – ieri mattina, abbiamo recitato per lui un Ave o Maria, affinche’ la Madonna lo tenga tra le braccia e cose del genere non accadano piu’ nella sua vita”. “La speranza ci chiama a lavorare sulle persone e sui bambini – aggiunge – una persona che colpisce i sentimenti dei suoi fratelli deve ancora crescere. Sappiamo distinguere il peccato dal peccatore – conclude – il peccato non lo amiamo, il peccatore sempre”.
Articolo pubblicato il giorno 10 Settembre 2018 - 20:28 / di Cronache della Campania