Marcianise. Il pm Armando Bosso della Procura di santa Maria Capua Vetere ora indaga per istigazione al suicidio sulla morte del 22enne di Marcianise, Mariopio Zarrillo. Stamane il magistrato conferirà l’incarico per al medico legale per far effettuare l’autopsia sul corpo del giovane. Gli investigatori stanno cercando tutte le tracce possibili per per cercare di capire cosa di tanto pericoloso aveva visto Mariopio tanto da confidarlo al suo amico, in una drammatica telefonata, prima che scomparisse e che aveva paura. C’è stato qualcuno che lo ha minacciato? O addirittura qualcuno che lo ha incontrato nel luogo dove è stato ritrovato, uccidendolo e simulando il suo suicidio? Gli investigatori non vogliono lasciare nulla al caso ed hanno effettuato anche l’esame dello stube sul cadavere di Mariopio. Si stanno passando al setaccio tutte le telefonate, i messaggi, quelli nelle chat, nei social, le mail per trovare elementi utili a capire cosa aveva visto e chi aveva visto di tanto pericoloso tanto da armarsi .Due giorni dopo il ritrovamento a Marcianise, in un casolare abbandonato, del corpo senza vita del 22enne MarioPio Zarrillo, resta il mistero sulla sua morte. Il cadavere del giovane e’ stato rinvenuto in un casolare disabitato di via San Francesco, a poca distanza dal punto in cui aveva parcheggiato la macchina del padre la sera di venerdi’ 31 agosto, ultimo momento in cui e’ stato visto in vita; le telecamere della videosorveglianza comunale lo hanno infatti ripreso mentre si allontanava a piedi con lo zaino sulla spalla, poi piu’ nulla. Da quanto emerso ieri, il 22enne non ha fatto molta strada, in quanto si e’ rifugiato nel casolare ed e’ li’ che si sarebbe tolto la vita sparandosi un colpo alla testa con la Beretta – ritrovata accanto al corpo – che che aveva acquistato legalmente per uso sportivo a Teano, probabilmente il giorno stesso della scomparsa. Il medico legale che ieri ha fatto un primo esame esterno, ha stabilito che il decesso risaliva a qualche giorno addietro; sara’ l’autopsia a fare ulteriore chiarezza sull’esatto momento della morte. I carabinieri della Compagnia di Marcianise non hanno poi avuto conferme su eventuali forme depressive cui fosse afflitto il ragazzo, ne’ su eventuali problemi sentimentali o legati al lavoro. Il 22enne lavorava fino a due mesi fa presso una casa famiglia di San Prisco e non aveva mai dato problemi; non aveva precedenti penali e frequentava un normale gruppo di amici. Si cerca di capire anche cosa ci fosse di vero rispetto a quanto raccontato da un amico di MarioPio, secondo cui quest’ultimo gli aveva confidato di aver paura per “aver visto qualcosa che non doveva vedere”. Di certo fino a ieri tutti credevano che il 22enne fosse ancora vivo e si fosse allontanato volontariamente, anche gli stessi carabinieri che guidati dal comandante della Compagnia Marco Busetto hanno fatto irruzione nel casolare sperando in un lieto epilogo.
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