L’assenza della proprietà Doria al tavolo istituzionale di ieri in Consiglio regionale, a cui ha preso parte il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, definisce l’assoluta ipocrisia di una certa imprenditoria. Industriali pronti a invocare e ad approfittare di aiuti di Stato paventando piani industriali e lunga scadenza e ampie garanzie di mantenimento dei livelli occupazionali, per poi fuggire via a gambe levate in una direzione quasi sempre a senso unico dal Sud verso il Nord, chiudendo ogni forma di dialogo con quello stesso Stato che per anni gli ha teso una mano. Il sito Doria di Acerra non è soltanto un insediamento produttivo, quanto un brand legato a una comunità e che la stessa comunità acerrana ha contribuito a rendere grande. Non c’è ragione di natura economica che spinge la Doria a smantellare l’insediamento di Acerra. Per questo come Movimento 5 Stelle continueremo a batterci per scongiurarne la chiusura, fiduciosi di raggiungere un risultato e certi che, grazie all’interessamento in prima persona del ministro Di Maio, si possa finalmente avere un’interlocuzione con l’azienda che nei prossimi giorni sarà nuovamente convocata al Mise”. E’ quanto dichiara il capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Gennaro Saiello.
“Al sito Doria di Acerra – precisa Saiello – non è legato solo il destino di 67 famiglie, ma quello di un’intera comunità. Esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori che in queste ore stanno manifestando per impedire la chiusura dello stabilimento, il cui grido di allarme è stato raccolto dal nostro Governo, assieme a quello centinaia di lavoratori campani coinvolti in tante altre vertenze. Il nostro impegno non sarà teso soltanto a tutelare i livelli occupazionali, ma soprattutto a impedire lo smantellamento e la delocalizzazione di aziende e multinazionali i cui affari sono cresciuti grazie alle professionalità e all’opera di lavoratori esperti di questa regione”
Articolo pubblicato il giorno 5 Settembre 2018 - 14:55