E ora che dovrebbe sentirsi libero dal peso dell’ennesima accusa, De Luca faccia un piacere a tutti i cittadini di questa regione e ci liberi dal peso della sua amministrazione. Tra interminabili campagne elettorali fatte per sé, i suoi figli e i suoi fidati cortigiani, Franco Alfieri in testa, frequenti riunioni coi suoi legali per guai giudiziari che ancora si porta dietro, incalcolabili giornate nelle vesti di imputato consumate nelle aule di tribunale, riunioni a raffica con le molteplici anime di un partito che da tempo lo ha scaricato, incontri quotidiani per provare a mettere in piedi listarelle di una coalizione Brancaleone e tentare una nuova corsa a governatore fallita prima di iniziare, pianificazione di exit strategy nell’eventualità di una condanna, rimpasti ipocriti per piazzare in giunta sedicenti facce pulite che potessero ripulire anche la sua e liti quotidiane con il sindaco di Napoli con il quale condivide la medesima paralisi amministrativa, l’attività istituzionale di De Luca ad oggi si è limitata ad assegnare poltrone a manager della sanità e a dirigenti delle partecipate regionali. Lasciando affondare una regione tra macerie e disservizi”. Così la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino.
“Ultima per spesa dei fondi europei, ultima per livelli essenziali di assistenza sanitaria, ultima per la gestione del ciclo dei rifiuti, ultima per livelli di vivibilità in ogni singola provincia, il rilancio della Campania non può che partire dal fine di questo Governo regionale. L’era del despota di Salerno – sottolinea Ciarambino – è destinata a eclissarsi. Un uomo che era riuscito a far scrivere al Governo Pd, sotto sua dettatura, norme ad personam come quella che abrogava l’incompatibilità tra carica di governatore e quella di commissario per il piano di rientro della sanità o quella per la nomina di un commissario per le Universiadi, per scaricare su qualcun altro la responsabilità politica di un disastro annunciato. E che ora si vede impugnata ogni sua legge, a cominciare dal famigerato “Sblocca Campania” che gli avrebbe consentito di disseminare la nostra terra di nuove discariche e di siti di stoccaggio per fare un favore alle lobby della monnezza. Quest’era si è esaurita da tempo con la condanna di Vincenzo De Luca. Condanna emessa dal tribunale dei cittadini e degli elettori della Campania”.
Articolo pubblicato il giorno 29 Settembre 2018 - 15:34