Chiede dei provvedimenti Giuseppe Barone, presidente nazionale NO AIDS, in merito a festini gay e orge che vedono, tra i protagonisti, alcuni scerdoti della diocesi di Nocera – Sarno. I nomi dei preti coinvolti, due in particolare, sono contenuti nel cosiddetto “Dossier Mangiacapra” che sta letteralmente facendo tremare il clero.
Giuseppe Barone, per mezzo di una prima lettera indirizzata a monsignore Beniamino Stella, manifesta tutta la sua preoccupazione invitando il Cardinale a prendere provvedimenti immediati. Di seguito, riportiamo il testo integrale della prima missiva spedita in data 14 settembre 2018:
“Eminentissimo Card. Beniamino Stella,
dopo aver scritto una missiva, in ordine cronologico, sia al Vescovo di Nocera Inferiore –Sarno mons. Giuseppe Giudice che al Santo Padre Papa Francesco (alla presente allegate) in merito agli scandali sessuali che vedono coinvolti almeno due sacerdoti e Parroci della Diocesi Nocerina i cui nomi, cognomi, recapiti telefonici e foto sono contenute nel cosiddetto “Dossier Mangiacapra” e che molti fedeli hanno avuto modo di visionare e di restare letteralmente scandalizzati per le oscenità dei contenuti e delle immagini riportate, mi rivolgo anche a Lei in qualità di Prefetto per la Congregazione per il Clero affinchè venga avviato il processo canonico nei confronti dei due Parroci coinvolti nello scandalo e nei confronti dello stesso vescovo Giuseppe Giudice che, con il suo silenzio ed il suo ostinato immobilismo, sta coprendo i due sacerdoti diocesani autori dei reati sopra riportati.
Sicuro di un Vostro immediato intervento per ridonare serenità nell’antica Diocesi di Nocera Inferiore – Sarno, Le porgo i miei saluti e La ringraziamo Eminenza Reverendissima per l’attenzione consessaci.”
A prima del 18 settembre scorso, precisamente al 5 settembre, risale un’altra missiva il cui destinario è monsignore Giuseppe Giudice, vescovo della Diocesi Nocera – Sarno. La firma è sempre la stessa, il presidente nazionale di NO AIDS Onlus scrive: ” […] Vogliamo, ecc. rev.ma, che il Suo parlare sia chiaro, limpido e trasparente come l’acqua come l’acqua che sgorga dalla sorgente, così come ci insegna Gesù nel Vangelo (il Suo parlare sia si si, no no) e pretendiamo che vengano presi immediati e severi provvedimenti disciplinari nei confronti di quei sacerdoti che, tradendo la propria vocazione presbiterale e umana, si sono macchiati delle atrocità più assurde, lacerando le membra di Cristo, della Chiesa e di tanti fedeli ignari. […]”.
Questa mattina, poi, la “furia” Barone invia ancora un’altra missiva e questa volta a riceverla è Don Vincenzo Nardi, Responsabile dei Sacerdoti della Città di Pagani.
Giuseppe Barone scrive:
“Rev.do don Vincenzo Di Nardi,
per il suo ruolo che copre all’interno della diocesi di Nocera Inf.-Sarno, quale vicario foraneo di Pagani, ritengo opportuno informarLa della missiva che ho inviato, nei giorni scorsi, a Sua Ecc.za mons. Giuseppe Giudice, vescovo della Diocesi di Nocera-Sarno , in merito agli scandali sessuali che vedono coinvolti i due sacerdoti nonchè parroci del presbiterio diocesano, i cui nomi, cognomi, recapiti telefonici, foto oscene e chat bollenti sono contenute nel cosiddetto “Dossier Mangiacapra” già in possesso delle più alte cariche ecclesiastiche e giunto addirittura in Vaticano.
I due sacerdoti del dossier, di cui uno ancora oggi operante indisturbato in una realtà parrocchiale e associativa paganese e l’altro già parroco, fino a qualche anno fa, di due parrocchie esistenti sul nostro territorio locale, hanno sporcato non solo l’immagine della diocesi e delle realtà ecclesiali in cui hanno lavorato e lavorano ma l’intera città di Pagani , terra di santi, di artisti e di tantissime brave persone ma nel contempo terra macchiata dal malaffare e da sistemi politici faziosi e corrotti.
Auspico vivamente che Lei, a cui tanto sta a cuore la città di Pagani e che più volte ha ottenuto dal sottoscritto collaborazione a difesa e a tutela della Sua parrocchia, possa sollecitare il vescovo Giuseppe Giudice a fare chiarezza su questa tristissima vicenda e a intervenire con severi provvedimenti canonici e diocesani nei confronti dei due parroci coinvolti in festini e orge a luci rosse che hanno tradito la propria vocazione e il popolo di Dio a loro affidato.
In attesa di un Suo cortese e celere riscontro in merito, imploro la Sua santa benedizione e La affido alla Vergine Santa del Carmelo di cui Lei è parroco e a Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, nostro celeste patrono e protettore.
Con affetto e riconoscenza
Giuseppe Barone
presidente Nazionale No AIDS Onlus
Articolo pubblicato il giorno 19 Settembre 2018 - 08:14