La ventesima edizione del Napoli Film Festival inaugura le Videoclip Sessions a cura di Freak Out Magazine.
Ventisei nazioni rappresentate, dall’America Latina all’Oriente, dagli USA ai paesi arabi passando per il centro Europa.
Grande novità per la prossima edizione del Napoli Film Festival, che si svolgerà dal 24 Settembre all’1 Ottobre a Napoli.
In occasione del suo ventennale lo storico festival cinematografico apre alla Musica e dedica spazio e visibilità ai videomaker che producono opere che vanno a braccetto con canzoni di musicisti emergenti o affermati.
Per questa prima edizione il successo è stato inaspettato con oltre 200 videoclip iscritti al concorso, ma tra questi ci sarà un solo vincitore.
La giuria, composta Francesco Raiola, Nicola Iuppariello e da Alfredo Capuano; ha valutato i videoclip preselezionati dalla redazione di http://www.freakoutmagazine.it, la storica rivista musicale italiana coordinata da Giulio Di Donna.
Gli ottantaquattro videoclip verranno proiettati heavy rotation – a blocchi di 17 – nei giorni 24, 25, 26, 27, 28 settembre dalle ore 21.00 presso il Cine Teatro Delle Palme (via Vetriera a Chiaia, 12) a Napoli a ingresso libero.
Per il Napoli Film Festival diventa opportuna l’indagine nel mondo dei videoclip musicali. Questa forma audiovisiva breve, che mette insieme musica e immagini, è diventata un elemento imprescindibile per veicolare e promuovere la musica 2.0
Nonostante la fine delle TV musicali il videoclip si è rigenerato e grazie alle piattaforme di social networking la diffusione, e la conoscenza di nuovi mezzi e tecniche per la produzione, la quantità e la qualità dei video è aumentata. Oramai il processo promozionale, discografico e distributivo del mercato musicale, passa inesorabilmente da questo strumento che veicola rapidamente i contenuti con lo scopo di far apprezzare e approfondire le scelte musicali che gli artisti fanno ai fans o ai mezzi di comunicazione.
Le Videoclip Sessions è una sezione che va incontro alla necessità di concedere visibilità e occasione di confronto soprattutto ad una schiera di autori che, per scelta o per altre ragioni, orbitano distanti dai canali “istituzionali”, preferendo svincolarsi e operare in ambiti e settori più “indipendenti”.
Sono ben ventisei le nazioni rappresentate nella lista degli ottantquattro semifinalisti pre selezionati mentre Napoli e la Campania sono rappresentate da ben trenta opere.
Tra i video internazionali spiccano quello di Nena & Dave Stewart (Eurythmics) e dei Nightmares on Wax raffinati epigoni di musica elettronica che pubblicano per la prestigiosa Warp records.
Tra gli altri si fanno notare gli spagnoli The Zephyr Bones, Rodeo e SoyEmilia grazie anche ad un mix di musica che parte dalla beach wave, lo stoner rock e raggiunge l’elettro pop. Dal Cile si fanno notare i Colayuta con il loro jazzy house, mentre è affascinante la storia raccontata – con sound elettro – dai polacchi Drekoty. Napoli è ben rappresentata e conferma il fermento artistico della città. Le variegate proposte passano dal ritmo elettro-reggae di ‘o Zulù e Jovine fino a tutta la scena newpolitana (Foja, La Maschera, Tommaso Primo) passando per la scena new wave e psichedelica (Nino Bruno e le 8 Tracce) e la scena cantautorale con Lello Tramma e Simone Spirito. E ancora la trap di Enzo Dong e il rap dei Moderap, mentre il pop è rappresentato da Andrea Sannino, la dark wave dai Geometric Vision e il folk da ‘O Rom. La multiculturalità artistica e sociale si esprime con le Mujeres Creando e i Terroni Uniti e la nuova ondata newpolitana con Ivan Granatino e Da Blonde. Invece con La Terza Classe si da un tocco internazionale grazie al sound bluegrass. Sul versante nazionale troviamo il rock dei Dunk (Verdena e Marta sui Tubi) o dei friulani Artura, mentre si passa alla trasversalità soul funk anni 70 dei Fitness Forever fino lo strampalato pop dei messinesi Maisie.
Le produzioni in concorso hanno spiccate caratteristiche, infatti factory o singoli videomaker hanno presentato molti video animati, sia in graphic 3d che computer grafica; mentre paesaggi nordici e panorami sublimi sono ambientazioni utilizzate per scenografie che rendono “nuovo” il modello di videoclip musicale che dagli anni 80 e 90 aveva uno standard, oggi obsoleto, che si limitava a raccontare la vita degli artisti; oggi i messaggi socio-politici e civili sono parte importante delle opere visive.
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