Daniele De Santis, detto Gastone il tifoso ultras della Roma condannato a 16 anni di carcere per l’omicidio del tifoso del Napoli Ciro Esposito, ora chiede gli arresti domiciliari. La richiesta è stata presentata alla Corte di Assise d’appello di Roma, dai suoi legali, gli avvocati Tommaso Politi e David Terracina. La richiesta dei difensori, come si legge nel documento anticipato da napoliFanpage.it, si basa su una forma di “osteomenite” alla gamba destra di cui sarebbe afflitto De Santis che è accusato di omicidio volontario. Nei mesi scorsi DeSantis è stato trasferito nel carcere di Velletri. L’uomo è stato sottoposto a numerosi interventi chirurgici coadiuvati da una complessa terapia farmacologica per evitare l’amputazione dell’arto. Lo scorso 1 agosto, De Santis e’ stato operato alla gamba al Policlinico Gemelli di Roma, e sottoposto a un delicato intervento chirurgico e quindi trasferito a Velletri per effettuare la fisioterapia prescritta dai medici del Gemelli. A supporto della richiesta di arresti domiciliari c’è una perizia medica di 14 pagine firmata dal dottor Stefano De Pasquale Cerrati. A decidere sul destino di De Santis, che deve scontare altri 15 anni di carcere, sarà ora la Corte di Assise d’Appello di Roma che prenderà in esame la richiesta dei legali. La famiglia di Ciro Esposito e in particolare lo zio Vincenzo lancia un appello attraverso il sito napolifanpage: “La Napoli democratica e antifascista deve mobilitarsi per difendere un suo figlio assassinato da De Santis. La prima sentenza del tribunale è stata a nostro favore solo grazie all’esemplare comportamento del pm Eugenio Albamonte – spiega lo zio di Ciro Esposito – questo teppista fascista gode di protezioni grazie ai suoi trascorsi eversivi e grazie anche alla copertura che ha dato non svelando mai l’identità dei suoi complici che hanno teso l’agguato in cui è rimasto vittima mio nipote. Già nel primo grado di giudizio si è tentato a più riprese di inquinare il processo De Santis infatti non è stato nemmeno detenuto durante il periodo del processo”.
Articolo pubblicato il giorno 11 Settembre 2018 - 12:13