La procura di Torre Annunziata, come previsto e come anticipato a luglio dal nostro sito, ha chiesto il processo immediato per gli otto presunti violentatori della turista inglese nell’hotel Alimuri di Meta (estraneo alla vicenda). In cinque sono in carcere dal mese di maggio mentre tre sono stati individuati il mese scorso e sono a piede libero. Il gip ha accolto l’istanza e ha fissato per il 23 novembre la data di inizio del processo. La battaglia procedurale tra accusa e difesa è appena agli inizi perchè i cinque potrebbero chiedere un rito abbreviato che consetirebbe loro di accedere ad un eventuale sconto di pena di un terzo in caso di condanna. ma non è finita perché ad ottobre è fissato il ricorso presentato dalla difesa contro il no del Riesame agli arresti domiciliari. A novembre, invece, potrebbe essere la Cassazione a esprimersi sulla permanenza in cella dei cinque o sulla scarcerazione. Gli ex dipendenti dell’albergo dove fu violentata la turista inglese sono in cella dal mese di maggio. Per la difesa infatti mancherebbero i presupposti della custodia cautelare in carcere, tantomeno sussisterebbe il pericolo di fuga, visto che gli indagati non avrebbero gli appoggi né il denaro per affrontare un’ipotetica latitanza; stesso discorso per il rischio di inquinamento delle prove, visto che l’indagine è ormai conclusa; da escludere anche la reiterazione del reato, visto che gli indagati sono incensurati e non si sono macchiati di altri misfatti dal 2016 a oggi. Ma gli avvocati Alfredo e Mariorosario Romaniello legali del bar di Vico Equense, Fabio De Virgilio si preparano a giocare una carta importante visto che hanno commissionato una perizia a un esperto di tossicologia. L’obiettivo é quello di smontare la tesi dell’accusa secondo la quale il barman, con il collega di Portici, Antonino Miniero, avrebbe drogato la turista inglese prima di abusarne sessualmente in piscina e poi lasciarla “in pasto” agli altri. La donna a giugno ha confermato le accuse nel corso di un drammatico incidente probatorio svoltosi davanti al gip Emma Aufieri. In aula erano presenti anche i cinque arrestati: Antonino Miniero, di Portici, Gennaro Davide Gargiulo di Massa Lubrense, Raffaele Regio e Francesco Ciro D’Antonio entrambi di Torre del Greco e Fabio De Virgilio di Vico Equense e i tre indagati a piede libero Catello Graziuso di Castellammare di Stabia, Vincenzo Di Napoli di Meta di Sorrento e Francesco Guida di Sant’Agnello.
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