A Frattamaggiore tutto era pronto per il trionfo dell’amore libero tra Gianni e Ciro, protagonisti della prima unione civile celebrata nel comune della città metropolitana. E così è andata: il 4 settembre scorso, Gianni Damiano – parrucchiere – e Ciro Guardasole – fotografo – hanno coronato il loro sogno d’amore dopo undici anni di fidanzamento. Tra tutti i preparativi, il servizio fotografico di rito che la coppia aveva scelto di realizzare nella panoramica villa Tiberiade di Torre Annunziata. Contattata la struttura per la prenotazione, viene comunicato ai due che previo il versamento di cento euro, tutto è possibile. A soli due giorni dal matrimonio, invece, si aggiunge al lieto evento un capitolo poco felice dal titolo “Discriminazione sessuale”. La coppia viene contattata da una dipendente della struttura gestita da un ordine religioso, la quale comunica l’impossibilità di realizzare all’interno di Villa Tiberiade il servizio fotografico perché trattasi di coppia gay. “Non è una questione di soldi, ma di morale. La villa è aperta a tutti ma la coppia deve essere formata da un uomo e una donna. Sono le disposizioni che abbiamo avuto dai nostri superiori”. Sgomento e dispiacere non solo per Ciro e Gianni, ma anche per quanti erano pronti a festeggiare l’amore riconosciuto della coppia e invece, un giorno di bellezza è stato deturpato da un atteggiamento chiaramente discriminatorio, omofobo.
Antonello Sannino, presidente del Comitato Arcigay di Napoli, assieme a Vesuvio Rainbow e altre associazioni del territorio, realizzerà una serie di iniziative per contrastare le spinte omotransfobiche tra cui un’assemblea pubblica proprio a Torre Annunziata per discutere del triste episodio.
Articolo pubblicato il giorno 24 Settembre 2018 - 12:37