Niccolò Patriachi, il 34enne che ieri sera ha ucciso in una lite con la convivente il loro figlioletto di 1 anno a Sant’Agata di Scarperia (Firenze) si trova detenuto in isolamento nel carcere di Sollicciano. La sua cella, dove e’ da solo, viene vigilata a vista. E’ quanto si apprende dal suo difensore d’ufficio, avvocato Caterina Manni, che l’ha incontrato stamani nel penitenziario. Il 34enne e’ sotto choc e, secondo la fonte legale, deve ancora realizzare appieno cosa e’ accaduto. “E’ in stato di choc e non ricorda nulla”. Cosi’ l’avvocato Caterina Manni del foro di Firenze, il difensore nominato d’ufficio per assistere il 34enne che ieri sera ha ucciso il figlio di 1 anno accoltellandolo durante una lite con la convivente nella loro casa a Sant’Agata di Scarperia (Firenze), nel Mugello. Il legale ha incontrato stamani il 34enne nel carcere di Sollicciano dove si trova ristretto dopo il fermo di polizia scattato per l’omicidio in flagranza. “Sono andata stamani in carcere a parlarci – ha riferito l’avvocato Manni -, mi ha solo detto che lui aveva lavorato tutta la giornata, poi quando ha terminato era rientrato a casa tranquillo e si aspettava una serata calma. Poi, sull’accaduto non si ricorda piu’ nulla: credo che in questo momento non sia in grado di ricostruire alcunche’ o di dare una spiegazione, e’ in stato di confusione”
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