Napoli, cadavere di un pony ritrovato tra i rifiuti nelle discariche sotto al Ponte Fiat nella zona industriale. Il video
“Prendo atto della sentenza della Corte di Cassazione, ma non la condivido. Ribadisco che nel caso concreto contestato a Nicola Cosentino non c’era assolutamente la corruzione”. Cosi’ l’avvocato Agostino De Caro, legale insieme a Stefano Montone dell’ex sottosegretario all’Economia, commenta la decisione della Suprema Corte di confermare i quattro anni di carcere disposti in primo grado e in appello a carico di Cosentino in relazione alla corruzione di un agente della penitenziaria in servizio al carcere napoletano di Secondigliano. Dal processo e’ emerso che l’ex coordinatore campano di Forza Italia, quando era ristretto nell’istituto partenopeo, avrebbe corrotto un agente ottenendo in cambio l’introduzione in carcere di beni come generi alimentari, vestiti e un ipod, il cui ingresso non era consentito. L’ex politico di Casal di Principe, attualmente in liberta’, non dovrebbe comunque finire in carcere, in quanto ha gia’ scontato parte delle pena in regime di carcerazione preventiva.
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