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I dipendenti La Doria di Acerra bloccano la strada provinciale

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Una trentina di lavoratori della societa’ ‘La Doria’ di Acerra, sta bloccando la strada provinciale davanti alla fabbrica che, nel Napoletano, produce sughi pronti. L’iniziativa per protestare contro l’imminente chiusura del sito industriale alimentare. I lavoratori chiedono che la proprieta’ dell’azienda incontri il Ministro allo Sviluppo economico Luigi Di Maio, dopo l’assenza degli stessi al tavolo tenutosi ieri in Regione alla presenza del vicepremier. I manifestanti, inoltre, chiedono che le organizzazioni sindacali regionali promuovano un nuovo incontro con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. I lavoratori, che alla chiusura del sito industriale saranno trasferiti in altri stabilimenti campani, stanno bloccando via dei Normanni, e la strada provinciale che collega Acerra a Maddaloni e San Felice a Cancello, nel Casertano. Sul posto sono giunti gli uomini del locale commissariato di polizia.La manifestazione di oggi alle ultime prese di posizione dell’azienda e’ la risposta dei lavoratori con il presidio realizzato davanti ai cancelli del sito produttivo ed il blocco contestuale della circolazione stradale sulla trafficata provinciale – via dei Normanni – che vi passa davanti. “Le istituzioni – spiega Michele Gaglione, delegato rsu della Flai-Cgil – si sono impegnate per dare alla Doria tutto cio’ di cui aveva bisogno affinche’ restasse; penso per esempio al Comune di Acerra, che ha dato disponibilita’ all’azienda per un terreno di 100mila metri quadrati che potrebbe essere utilizzato per attivita’ produttive. Ma la Doria continua a dire che vuole prima chiudere l’attivita’, poi si vedra'”. Sono 62 i lavoratori della Doria di Acerra, una ventina quelli dell’indotto. La Doria arrivo’ ad Acerra tre anni e mezzo fa dopo aver rilevato il sito dal Gruppo Pafial. “Lo scorso anno la Regione – spiega Gaglione – stanzio’ per la Doria 24 milioni di euro, ma l’azienda ha deciso di dirottarli per ammodernare gli stabilimenti di Sarno, Fisciano e Angri. L’azienda ha uno stabilimento anche a Parma, dove ha previsto un investimento di 50 milioni di euro che servira’ anche a realizzare una terza linea produttiva, che poi e’ quella di Acerra; per il nostro stabilimento, che e’ qui da oltre 50 anni, invece ha previsto solo la chiusura”.


Articolo pubblicato il giorno 5 Settembre 2018 - 10:56

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