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I Cinque Stelle: ‘Abbiamo impedito a De Luca di fare della Campania un ricettacolo di discariche e cemento’

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Oggi è un bel giorno per la Campania. In linea con quanto abbiamo eccepito nei giorni in cui il Consiglio regionale discuteva la Legge di Semplificazione targata De Luca, il Governo ha impugnato il provvedimento, confermando tutte le criticità che avevamo evidenziato. Un provvedimento da noi definito un vero e proprio “Sblocca Italia in salsa campana” che sarebbe stato letale per la nostra regione, che ci avrebbe riportato agli anni di Bassolino e della grande emergenza rifiuti, facendo del nostro territorio un ricettacolo di discariche, disseminando la Campania di impianti di trattamento dei rifiuti, invece che investire sulla riduzione, sui centri per il riutilizzo e sugli impianti per il riciclo. Grazie all’articolo 6, mascherandole con la nomenclatura di “opere strategiche”, De Luca avrebbe infatti aperto le porte alle lobby della monnezza, riservandosi la possibilità di imporre discariche, inceneritori, impianti a biomasse senza che, di fatto, nessuno, a cominciare dallo stesso ente comunale, potesse opporre resistenza né aprire a un minimo di dialogo democratico sull’utilità o sull’opportunità o meno della stessa opera in quel dato territorio. Ma il governo ha bloccato le smanie dittatoriali di De Luca”. Così i consiglieri del Gruppo del Movimento 5 Stelle al Consiglio regionale della Campania.

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“Grazie alle nostre critiche puntuali sul testo originario della Semplificazione – sottolineano i consiglieri regionali M5S – eravamo già riusciti a impedire che si estendesse l’ambito di applicazione della legge sul Piano casa, semplificando così l’azione degli speculatori, che sarebbero stati legittimati a trasformare quei pochi spazi ancora liberi o che avrebbero potuto essere liberati, come edifici obsoleti o dismessi, andando ad ampliare ulteriormente la volumetria fino al 35 per cento. Un condono mascherato che avrebbe inondato la Campania di nuovo cemento ma che come Movimento 5 Stelle siamo stati in grado di smascherare e bloccare prima del suo approdo in aula”.


Articolo pubblicato il giorno 28 Settembre 2018 - 12:52

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