Sevizio’ e uccise una prostituta, il cui cadavere fu trovato legato e crocifisso sotto un cavalcavia a Firenze. Ora sta scontando una condanna a 20 anni ed e’ diventato uno studente modello: Roberto Viti, l’idraulico di Firenze che il 5 maggio 2014 uccise una prostituta romena, sta studiando per conseguire una laurea in storia. “Passa piu’ ore a studiare che in cella. Ha dato otto esami e ha una media alta tanto che ha ottenuto una borsa di studio come studente meritevole”, racconta il suo difensore, l’avvocato Francesco Stefani, che a sua volta si dice “colpito dalla dedizione allo studio dimostrata in carcere e dal passo che il mio cliente riesce a tenere”. Viti al termine del primo anno ha dato otto esami, andando ad anticipare anche gli esami del secondo anno. La media e’ del 28. “Avevo avuto modo durante le fasi processuali di sapere della sua passione per la storia e le battaglie in particolare, con una conoscenza dettagliata e impressionante di personaggi e luoghi – aggiunge Stefani – ma ora e’ ammirevole come, pur nella drammaticita’ della sua vicenda, Viti abbia saputo mantenere vivi e dare uno sfogo costruttivo ai suoi interessi culturali”. Roberto Viti e’ diplomato in ragioneria e ha molto interesse culturale per la storia, in particolare per il periodo della Rivoluzione Francese, quello napoleonico e per il Risorgimento italiano. E’ collezionista di soldatini in miniatura con cui ricostruisce battaglie del ‘700 e dell’800, anche quelle meno famose. L’anno scorso ha deciso di iscriversi alla Facolta’ di Lettere dell’universita’ di Firenze. Non puo’ frequentare le lezioni e docenti ed assistenti dell’ateneo vanno in carcere, sia per dare chiarimenti durante la preparazione, sia per tenere, in commissione, gli esami allo ‘studente Viti’. L’idraulico, che adescava prostitute in strada a Firenze per poi sottoporle a sevizie sessuali estreme, deve scontare 20 anni per l’omicidio di Andreea Cristina Zamfir, 26 anni, romena, morta durante una di queste pratiche. Ha gia’ scontato quattro anni di condanna (che diventano cinque per la buona condotta) e il suo difensore spera in futuro di poter chiedere la semiliberta’. Intanto Viti trascorre le giornate nella scuola interna del carcere di Sollicciano dove si circonda di libri.
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