Niente sconti: fine pena mai per i vertici del clan Birra-Iacomino di Ercolano e il clan Lo Russo di Miano. Tutti impegnati nello scambio di favori reciproci di morti ammazzati durante la guerra di camorra che ha insanguinato Ercolano negli ultimi venti anni. Il procuratore generale ha chiesto di confermare il massimo della pena per i sei imputati accusati di 4 dei tantissimi omicidi compiuti in quegli anni: Giovanni Birra, Stefano Zeno e Giacomo Zeno di Ercolano e per Raffaele Perfetto ‘muss e’ scigna’ – l’anello di congiunzione tra i Lo Russo e i Birra – Carlo Serrano e Vincenzo Bonavolta, detto scenzore il famoso killer dei sette secondi. I quattro omicidi per i quali sono stati chiesti gli ergastoli sono quelli di Giuseppe Borrelli – ucciso nel 1997 e ritenuto legato agli Ascione-Papale – il duplice massacro di Lucio Di Giovanni e Raffaele Di Grazia, colpiti a morte nel 2000 davanti alla statua di Padre Pio a Ercolano perché accusati di aver provato a “smarcarsi” dai vecchi clan. Poi ancora l’agguato che ha portato alla morte di Giuliano Cioffi, ucciso a Quarto nel 2001 e ritenuto a sua volta legato ai nemici dei Birra.
(da sinistra nella foto Giovanni Birra, Stefano Zeno, Giacomo Zeno, Raffaele Perfetto, Vincenzo Bonavolta e Carlo Serrano)
Articolo pubblicato il giorno 19 Settembre 2018 - 10:23