Lo Slai Cobas annuncia di voler impugnare l’ultimo accordo per la cassa integrazione per i lavoratori dello stabilimento Fca di Pomigliano e Nola, siglato presso il ministero dello Sviluppo economico lo scorso luglio, per una “devianza normativa”, e di voler mettere ‘in mora’ lo stesso ministro Luigi Di Maio per aver avallato la Cig in assenza “di un concreto piano industriale”. “Lo scorso luglio – spiegano dal sindacato di base – l’azienda ha richiesto quasi 51milioni e 300mila euro per coprire la cig nello stabilimento di Pomigliano e del reparto di Nola: una richiesta per triplicare, il prossimo anno, la cassa integrazione a Pomigliano, ma in assenza di un reale piano industriale. Nell’accordo si chiarisce che l’unico modello certo che si produrra’ a Pomigliano per i prossimi 4 anni, e’ la Panda, e che nonostante l’azienda annunci un complesso programma di riorganizzazione aziendale, si rimanda ad un piano industriale che ‘sara’ successivamente dettagliato’. Ci chiediamo come si possa attuare una riorganizzazione senza conoscere i modelli da produrre. Inoltre, l’attivita’ logistica di Nola, in allarmante odore di ridimensionamento, sara’ ‘predisposta verso Pomigliano’ in attesa dei futuri sviluppi di inesistenti piani industriali”.
Articolo pubblicato il giorno 11 Settembre 2018 - 18:45