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Emergenza camorra a Napoli e provincia: interpellanza dei Cinque Stelle al ministro Salvini

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Il parlamentare casertano dei Cinque Stelle, Gianfranco Di Sarno, insieme con un’altra trentina di suoi colleghi ha presentato un interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Salvini per chiedere “interventi urgenti a combattere il fenomeno della criminalità organizzata a Napoli e provincia. “I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell’interno, – per sapere – premesso che: alcune zone della città di Napoli, con particolare riguardo ai quartieri del Vasto, della zona della stazione centrale, di Forcella, Barra e Ponticelli, sono purtroppo caratterizzate da escalation di azioni criminose, -si legge nell’interrogazione parlamentare-anche in pieno giorno; a fronte di tale situazione, purtroppo, minimo pare essere il controllo operato dalle forze di polizia; La relazione del 31 luglio 2018 della direzione nazionale antimafia certifica, peraltro, una mutazione genetica del dna criminale di Napoli e provincia, con elementi che non possono non destare preoccupazione; si descrive, infatti, una camorra 2.0, modello «narcos»: polverizzata, spietata e senza regole, proprio come in Messico e in Colombia. «Oggi – avvertono gli investigatori – è fuorviarne parlare di camorra, non solo e non tanto come unitaria associazione di tipo mafioso, ma addirittura come fenomeno criminale omogeneo presente su di un determinato territorio». La camorra tradizionalmente intesa, insomma, «non esiste più».  A quella Di un tempo, legata alla Nuova Famiglia, capace di ricorrere al metodo collusivo-corruttivo, più che alla violenza, e di dialogare con l’establishment per farsi establishment essa stessa, se ne affianca un’altra emergente, giovane, furibonda, senza regole, e che vede micro-clan, liquidi e mutevoli, contendersi ampie zone della città di Napoli e dell’hinterland, in guerra tra loro per le singole piazze Di spaccio; quanto illustrato nell’ultimo anno ha generato una situazione per la quale moltissimi cittadini di Napoli e dintorni vivano su una vera e propria polveriera, ovvero in una situazione di pericolo che non trova paragoni in nessuna altra parte del Paese; A spostare la camorra su direttrici sudamericane, in particolare sarebbe l’avanzata prepotente dei giovani che abitano le zone degradate della città (Quartieri Spagnoli, Forcella, Parco Verde, Melito di Napoli), ad altissima densità abitativa. Nei laboratori della nuova camorra, pullula un giovane sottoproletariato urbano estremamente disagiato e imbevuto di un’ansia spasmodica di auto-affermazione che ha rivoluzionato le «leggi» della criminalità organizzata «vecchio stampo»; è presente un reclutamento di massa, che avviene quasi per contagio, cementato da subcultura deviante e anarchica, e che punta tutto su quella che i magistrati chiamano «economia del vico»; un microcosmo totalizzante allo spaccio di stupefacenti, Ovvero la prima industria della Campania, caratterizzata da importanti guadagni e in poco tempo, terreno irresistibile per le bande giovanili che provano a imporsi a colpi di raid eclatanti anche nei quartieri limitrofi, con ricorso a una violenza smisurata, per reprimere scissioni e ruberie continuamente in fieri; sono questi i caratteri della nuova camorra, che mitizza l’uso compulsivo delle armi a difesa di un business, quello della droga, che garantisce introiti superiori fino a cento volte gli investimenti. Più che di camorra, dunque, occorre parlare di un nuovo modello di malavita, che ruota attorno a quelle che la direzione nazionale antimafia battezza come «bande campane di narco-mafia» -:  Quali iniziative urgenti il Ministro interpellato, ritenga di porre in essere rispetto a quanto illustrato in premessa; in particolare, se non ritenga indispensabile, e in quali tempi, l’adozione di misure di contrasto e di sicurezza straordinaria al fine di gestire quanto si sta verificando a Napoli, anche in riferimento all’emergere della nuova forma Di criminalità spregiudicata oggetto dell’ultima relazione della direzione nazionale antimafia.

firmato: Di Sarno, Macina, Dieni, Brescia, Davide Aiello, Alaimo, Baldino, Berti, Bilotti, Maurizio Cattoi, Corneli, D’Ambrosio, Dadone, Forciniti, Parisse, Francesco Silvestri, Elisa Tripodi, Acunzo, Adelizzi, Piera Aiello, Alemanno, Amitrano, Angiola, Aprile, Aresta, Ascari, Azzolina, Barbuto, Massimo Enrico Baroni, Battelli.


Articolo pubblicato il giorno 20 Settembre 2018 - 09:30


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